“Una città che possa dirsi realmente sicura è una città capace non solo di contrastare con forza gli atti criminosi, non solo di tutelare i beni e le attività economiche, ma anche capace di rispondere alle esigenze di tutela dei suoi soggetti più deboli, anche nella loro libertà di muoversi e vivere la città”. Con queste parole la presidente del Consiglio comunale Caterina Liotti ha aperto oggi, lunedì 3 febbraio, i lavori del Consiglio straordinario dedicato alla “Sicurezza sul territorio di Modena” a cui hanno partecipato numerose autorità e, rappresentanti delle Forse dell’ordine, dei sindacati, delle associazioni di categoria e dei comitati dei cittadini.

Liotti ha quindi sottolineato “” e come sia compito delle istituzioni “intervenire tentando di spezzare il legame che si instaura tra crisi economica e senso di paura crescente, agendo con questo fine su tutte le leve possibili, dallo stimolo alle forze dell’ordine”. La presidente ha infine ricordato “le azioni politiche intraprese dal Consiglio per contrastare la criminalità organizzata sul territorio, e che “già in passato il Consiglio comunale si è fatto promotore di linee di indirizzo per le politiche di sicurezza della città”, annunciando che “proprio dall’ascolto delle prime istanze dei consiglieri partiranno il sindaco Giorgio Pighi e il prefetto Michele di Bari per i loro interventi”.

Tre, in particolare gli ordini del giorno iscritti in convocazione e illustrati a inizio di seduta. Il primo presentato dal capogruppo di Lega Nord (“Interventi urgenti per la sicurezza della città”, con tre allegati che esemplificano una serie di azioni proposte) intende impegnare sindaco e Giunta “a predisporre le azioni di prevenzione e coordinamento risorse sul territorio, esercitando pressioni sugli organi competenti e proponendosi come capofila dei Comuni modenesi; a garantire un efficiente controllo e presidio del territorio rimodulando i servizi della Polizia Municipale, il sistema di rilascio delle licenze e le funzioni degli ufficiali d’anagrafe; a studiare e adottare tutte le possibili soluzioni tecnologiche a condurre una lotta al degrado efficace, che coinvolga i cittadini e gli operatori commerciali in modo propositivo, e che miri a ridurre gli effetti negativi sulla città”.

L’ordine del giorno presentato da Pd e Sel (“Recrudescenza dei reati contro il patrimonio: solidarietà ai cittadini modenesi oggetto di violenze e impegno dello Stato e degli enti locali per la prevenzione e il contrasto della criminalità”), illustrato dal capogruppo di Sel Federico Ricci, impegna tra l’altro la Giunta a “incentivare i progetti di coesione sociale, in particolare quelli dedicati all’integrazione interculturale, con riguardo a progetti di riqualificazione urbana, attivazione di portierati sociali, esperienze di volontariato e sostegno all’inclusione sociale”; a incentivare l’impegno della Polizia municipale nei controlli dei cantieri e in generale sul lavoro per verificare misure di sicurezza per i lavoratori e la più complessiva legalità amministrativa e contrattuale dei luoghi di lavoro. Lo stesso odg chiede anche di attivarsi per calendarizzare una discussione in commissione Affari istituzionali dedicata all’eventuale attivazione di una Commissione Permanente Antimafia nel Comune di Modena”.

Infine, l’istanza di Forza Italia-Pdl (“La sicurezza a Modena: mettere in atto ogni possibile intervento per migliorare la sicurezza di Modena”), illustrata dal capogruppo Adolfo Morandi, invita il sindaco “a continuare sulla strada della collaborazione tra istituzioni locali e nazionali, sollecitando il rinnovo degli accordi e dei protocolli individuati nel precedente Patto per la sicurezza al fine di raggiungere obiettivi condivisi; a predisporre il bilancio preventivo 2014 in modo che sia a disposizione un numero congruo di uomini e mezzi della Polizia municipale per il controllo del territorio; ad aumentare l’installazione di telecamere nelle aree che hanno visto una concentrazione di reati” e, a questo proposito, “ad accelerare lo studio del software che consente tramite atteggiamenti e situazioni particolari evidenziati dalle telecamere, che fanno pensare ad un reato in essere, permette l’intervento immediato delle volanti”.