consiglio-provinciale-moSono state 20 le sedute del Consiglio provinciale di Modena nel 2013, in linea con la riduzione già attuata nel 2012 per contribuire al contenimento dei costi della politica. Il riepilogo delle attività consiliari del 2013 vede l’approvazione di 51 delibere e 30 ordini del giorno (sui 37 presentati), la discussione di 101 interpellanze e 7 interrogazioni, la presentazione di 40 comunicazioni. Tre i Consigli speciali che sono stati dedicati all’analisi e alle proposte per sconfiggere la mafia, all’anniversario del sisma del 2012 e alla formazione professionale.

Sono stati una settantina gli incontri dei vari organismi nei quali si articola il funzionamento del Consiglio provinciale: le quattro commissioni consiliari che svolgono il lavoro istruttorio (40 riunioni), la conferenza dei capigruppo (24), la commissione Controllo e garanzia.

Alta la partecipazione dei consiglieri alle sedute: secondo i dati forniti dagli uffici della Presidenza del Consiglio, infatti, su un totale di 30 consiglieri, nove hanno partecipato a tutte le sedute e complessivamente in 22 hanno superato l’80 per cento delle presenze. Il calcolo non tiene in considerazione i tre consiglieri sostituiti nel corso dell’anno: Davide Baruffi e Cecile Kyenge, entrati in Parlamenti e cessati dall’incarico in Provincia il 27 febbraio dopo tre sedute, e Luca Gozzoli, divenuto assessore provinciale all’Agricoltura in giugno, dopo aver partecipato a nove sedute. Ai tre consiglieri sono subentrati Enzo Rinaldi, che ha partecipato a 15 sedute su 17, Roberta Zanni (17 su 17) e Giorgia Rabitti, presente a nove sedute su 10.

«Stiamo arrivando a fine mandato – commenta il presidente del Consiglio Demos Malavasi – e il bilancio di quest’anno non può non tenere conto del complesso dell’attività svolta finora: sono stati anni difficili, caratterizzati dalla crisi e aggravati dal sisma, ma ugualmente la Provincia ha raggiunto risultati significativi nella realizzazione di opere importanti di viabilità ed edilizia scolastica. Nel contempo si sono realizzati progetti a sostegno dell’economia e del lavoro, dell’agricoltura, della tutela dell’ambiente, della scuola e della formazione professionale. Voglio inoltre ricordare l’impegno costante per la legalità e contro le mafie, per le pari opportunità e contro la violenza sulle donne. È un impegno che continuerà anche nel 2014 in particolare mettendo al centro quattro temi: le imprese e il lavoro, la ricostruzione dopo il terremoto, l’ambiente, la salute».

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IL PRESIDENTE MALAVASI: “RICOSTRUZIONE, LAVORO, AMBIENTE E SALUTE I TEMI 2014”

Le priorità del Consiglio provinciale di Modena per il semestre 2014 che condurrà a fine mandato sono, come spiega il presidente Demos Malavasi, le imprese e il lavoro, la ricostruzione dopo il terremoto, l’ambiente, la salute.

«Il 2013 è stato il quinto anno consecutivo di una recessione durissima nella quale si trovano anche Modena e l’Emilia Romagna. Ma il 2014 dovrà essere l’anno della ripresa e del rilancio: ogni sforzo dovrà sostenere le imprese, il lavoro, le famiglie, i giovani. Ma insieme all’impegno delle istituzioni locali e delle forze economiche, sociali e culturali modenesi servono scelte politiche incisive nazionali ed europee. In particolare servono politiche industriali, per la ricerca e la formazione, per il credito per sostenere le imprese e il lavoro. Così per il terremoto, dove tanto si è fatto e tanto si sta facendo ma dove resta ancora molto da fare per la ricostruzione degli edifici e per dare nuove prospettive di sviluppo economico, sociale e culturale all’area nord. Anche per la tutela dell’ambiente servono scelte nazionali forti per intervenire sul dissesto idrogeologico della nostra montagna, per la messa in sicurezza dei fiumi. L’ambiente deve diventare il motore di una nuova idea di sviluppo».

Malavasi mette poi l’accento sulla sfiducia nella politica contro la quale «siamo chiamati a ridare credibilità all’impegno politico come servizio per il bene della società, basato sui valori sanciti dalla nostra Costituzione conquistati con la lotta di Liberazione di cui ricorre il 70° anniversario», e sul tema delle riforme istituzionali e del ruolo delle Province all’interno di una nuova organizzazione dello Stato e delle autonomie locali: «Serve un disegno organico che riduca il Parlamento, portandolo a una sola Camera, il numero dei ministeri, gli organi dello Stato centrali e periferici; che ridefinisca le Regioni e diminuisca il numero dei Comuni attraverso unioni e fusioni. In questo contesto, la trasformazione delle Province in organi di secondo livello, come prevede la legge in discussione al Parlamento, è un passaggio importante e positivo. È sulla base di questi orientamenti e delle esperienze positive compiute in questi anni nella nostra Provincia che daremo il nostro contributo affinché le riforme in cantiere diano risultati positivi per le imprese e le famiglie, per rendere le istituzioni più efficienti e amiche dei cittadini».