Sognata e progettata fin dagli anni Sessanta, completata e già utilizzata da fine novembre, la Tangenziale di San Polo è stata ufficialmente inaugurata questa mattina con un taglio del nastro con il quale, simbolicamente, la Provincia di Reggio Emilia e il Comune di San Polo (finanziatori dell’opera insieme alla Regione) hanno voluto festeggiare insieme ai cittadini e agli altri sindaci della Val d’Enza un asse viario strategico, ma soprattutto la positiva conclusione di un cammino irto di ostacoli. Non a caso, la presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini, ha detto che “se siamo riusciti a realizzare la Tangenziale di San Polo, possiamo tranquillamente dire che non ci fermerà più nessuno…”.
Quella che, come ha sottolineato il sindaco Mirca Carletti, “per noi sampolesi rappresenta la terza opera più importante degli ultimi cento anni, insieme alla ferrovia e alla Sp 513”, è giunta infatti a conclusione al termine di un lungo e complicato iter.
“Oggi è una bella giornata, ma ricordo ancora in questa sala le lunghe discussioni, i tanti problemi e la fatica vera che abbiamo dovuto affrontare per conciliare diversi interessi – ha ricordato nella Sala del Consiglio provinciale di San Polo la presidente della Provincia, Sonia Masini – Avevamo un progetto buono dello Studio Binini che però non coglieva del tutto le diverse esigenze e avrebbe interrotto il bellissimo viale che porta verso Parma, ma il nostro Servizio Infrastrutture, il dirigente Valerio Bussei e tutto lo staff tecnico, hanno riprogettato quest’opera, mentre l’assessore Gennari è stato fondamentale per superare le migliaia di ostacoli che abbiamo incontrato, confermando come nei lavori pubblici la Provincia di Reggio Emilia sia all’avanguardia e rappresenti un patrimonio prezioso per la nostra comunità”.
“Cinque anni fa avevamo un paese diviso, solo metà dei finanziamenti e un progetto all’aria – ha aggiunto la presidente – La Tangenziale di San Polo è, dunque, un esempio di buon governo, questa è l’Italia che funziona. Negli ultimi anni la Provincia ha realizzato solo in Val d’Enza 80 chilometri di nuove strade, ha liberato i centri abitati dal traffico e reso più rapidi i collegamenti con il casello autostradale Terre di Canossa-Campegine e con la Stazione Mediopadana: abbiamo ancora tante opere in cantiere, e vigileremo perché chi verrà dopo di noi e forse dopo le Province, le porti a compimento”.
“Per San Polo è un momento importantissimo: da decenni si parlava di quest’opera, che rappresenta una svolta significativa per nostro paese”, ha detto il sindaco Carletti ringraziando “i sindaci Ettore Ghielmi e Giacomo Sulpizio che mi hanno preceduta e William Marastoni, ex consigliere provinciale e responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune”. “Con questa Tangenziale San Polo può voltare pagina, conquistare il presente e guardare al futuro con più ottimismo, puntando su un centro commerciale all’aperto nel nostro bel centro storico e garantendo una migliore qualità di vita ai sampolesi: se lo meritano, perché questa è gente che rispetta le istituzioni e sa collaborare con loro”, ha aggiunto il sindaco ringraziando “la presidente Masini per la determinazione con la quale si è sempre fortemente impegnata per realizzare quest’opera, anche quando l’iter progettuale ed esecutivo hanno avuto problemi e abbiamo dovuto affrontare momenti di grande criticità, i Servizi della Provincia per un progetto che si inserisce perfettamente nel contesto paesaggistico e l’Unieco per la cura con la quale ha lavorato”.
“In poco più di anno, considerando anche la pausa dovuta all’intervento della Sovrintendenza, abbiamo realizzato oltre 1 chilometro e mezzo di una strada che aumenta la sicurezza e libera il centro dal traffico pesante e dall’inquinamento, senza però isolarlo – ha concluso l’assessore provinciale alle Infrastrutture, Alfredo Gennari – Un ente come la Provincia, che ho avuto l’onore di poter servire per 10 anni, è stato in grado di realizzare più di 130 chilometri di strade dimostrando di essere in grado di dare quotidianamente risposte concrete ai cittadini: ora ci si dovrà concentrare su un’altra grande risorsa, le ferrovia, oggi utilizzata solo dal 10 per cento del traffico, e con Act spero si possa lavorare su questo fronte, a partire dai collegamenti tra le stazioni di provincia con la Mediopadana”.
Tangenziale di San Polo/La scheda
Numeri e nomi del tratto inaugurato oggi, che si inserisce nell’asse viario di Val d’Enza.
Lunghezza strada: 1.660 metri su 2 corsie
2 rotatorie, con diametro esterno di 45 metri, le rotatorie si collegano a monte sulla S.P. 513R in prossimità del ponte Enza per Traversetolo e a valle con la rotatoria di via Rampognana sulla Pedemontana per Montecchio Emilia e Quattro Castella.
Costo dell’opera: 5,4 milioni di euro (finanziati da Regione e Provincia di Reggio Emilia)
Progettazione a cura del Servizio Infrastrutture della Provincia di Reggio Emilia (ing. Maurizio La Macchia, collaboratori geom. Paolo Mattioli e geom. Fabrizio Vezzosi)
Direzione dei lavori a cura del Servizio Infrastrutture della Provincia (ing. Maurizio La Macchia, direttore operativo geom. Paolo Mattioli)
Ditta aggiudicataria appalto: CCPL Consorzio Cooperative di Produzione e Lavoro
Ditta esecutrice dei lavori: Unieco Società Cooperativa
I lavori sono iniziati il 28 dicembre 2011 e sono finiti il 14 novembre 2013
Nel corso dei lavori è stato necessario realizzare numerose opere di una certa rilevanza quali:
– tombamento di tratti del Rio Bertolini e del Rio Bottazzo;
– tombamento (circa 470 metri) con deviazione del canale irriguo di Barco e Bibbiano;
– sottopasso ciclo-pedonale alla Sp 513R all’altezza della piscina scoperta;
– vari tratti di pista ciclo-pedonale che collegano il centro storico con la zona Lido e Via Di Vittorio, per una lunghezza di 1.254 metri;
– itinerari ciclo-pedonali in adiacenza alla variante, a disposizione anche dei mezzi agricoli, per 1.665 metri;
– muri di sostegno in opera e prefabbricati di ingresso al sottopasso carrabile;
– sottopasso alla Sp 513R in corrispondenza di Via XXIV Maggio all’altezza del Comune.
Sono state risolte, inoltre, numerose interferenze con le reti tecnologiche esistenti (linee elettriche di media e bassa tensione, linee telefoniche, reti idriche e di gas).