Non possiamo che esprimere , come tanti cittadini sassolesi, un parere/giudizio negativo alla richiesta di concordato preventivo di continuità della società SGP (società partecipata al 100% dal Comune di Sassuolo).
Nell’ambito delle società partecipate sono uscite recentemente normative che obbligano alla messa in liquidazione e/o dismissione (per citarle alcune; Ai sensi dell’art. 3, comma 27, della Legge 24 dicembre 2007, n. 244 , Decreto Legge 31 maggio 2010, n. 78,; ha espressamente vietato ai comuni con popolazione inferiore a 30.000 abitanti la costituzione di società, nonché prescritto la liquidazione di quelle esistenti o la cessione delle quote sociali entro il 30 settembre 2013…..).
Oggi esiste il divieto per le amministrazioni pubbliche di effettuare aumenti di capitale, trasferimenti straordinari, aperture di credito, o rilasciare garanzie a favore delle società partecipate le quali abbiano registrato, per tre esercizi consecutivi, perdite di esercizio ovvero che abbiano utilizzato riserve disponibili per il ripianamento di perdite.
Bisogna dunque chiudere il prima possibile SGP per evitare di continuare a generare debiti e perdite, come è stato fatto fino ad oggi.
Sono stati gettati probabilmente “soldi al vento” in questi anni, con consulenze, incarichi e poltrone.
SGP ci sembra essere stato un artifizio contabile creato ad arte forse allo scopo di aggirare la legge, e gestire senza controllo la cosa pubblica.
L’associazione Conto Anch’io a Sassuolo aveva espresso molte perplessità e parere non favorevole sulla costituzione della società ed anche la stessa coalizione di “centro-destra” aveva sbandierato in campagna elettorale del 2009 che l’avrebbe chiusa immediatamente se fosse stata eletta (PURTROPPO NON SI E’ PASSATI DALLE PAROLE AI FATTI).
Affidare strutture complesse e costose come le società patrimoniali pubbliche troppo spesso a persone delle rispettive botteghe di partito territoriali non tanto per le loro capacità manageriali, quanto per il loro grado di acquiescenza ai politici, si riflette a cascata o, per meglio dire, a piramide, sull’intera struttura e si ripercuote negativamente su chi sta alla base della piramide, ovvero il cittadino utente, con conseguenze deleterie.
Il buco di SGP infatti dovrà probabilmente farsene carico i cittadini sassolesi pagandolo con l’aumento delle tasse locali, il che significa “accanirsi” sui cittadini in un momento difficile e problematico come questo.
(Ivano Piccinini, Presidente Associazione Culturale Conto Anch’io a Sassuolo)