Sin dai primi giorni del mese di settembre ci è stato segnalato da numerose famiglie residenti nei moduli abitativi provvisori l’arrivo di bollette Enel molto onerose, verrebbe da dire troppo onerose. La ragione di costi tanto elevati sta nelle caratteristiche che la fornitura di energia elettrica per i moduli abitativi deve avere. Infatti per ragioni di sicurezza tutte le strumentazioni nel modulo funzionano solo ed esclusivamente ad energia elettrica. Ciò significa che dal riscaldamento invernale al condizionamento estivo, oltre ovviamente a tutti gli elettrodomestici, alla produzione di acqua calda sanitaria, alla cottura dei cibi, deve essere alimentato ad energia elettrica. Perciò al momento della consegna, da parte delle istituzioni, dei moduli ai cittadini è stata proposta loro la sottoscrizione di un contratto a libero mercato con Enel Energia – Enel è il maggiore fornitore di energia della zona – con una potenza di 6kw, onde evitare problemi di tenuta degli impianti.
Ovviamente le famiglie hanno sottoscritto i contratti, e appunto all’inizio di settembre all’arrivo della prima bolletta si sono evidenziati costi elevatissimi, anche 3/4 volte in più rispetto alla situazione precedente il terremoto.
All’arrivo di queste segnalazioni abbiamo contattato immediatamente Enel, perché è chiaro che queste famiglie per la loro condizione sociale ed economica preesistente o derivata dal sisma, NON SARANNO MAI IN GRADO DI SOSTENERE COSTI DI QUESTO TIPO.
Abbiamo quindi immediatamente richiesto una sospensione del pagamento delle bollette fino al 31 ottobre scorso, ed alla fine del mese di settembre in un incontro con l’azienda abbiamo avanzato le seguenti richieste:
la rinegoziazione dei contratti stipulati, in quanto da una verifica effettuata attraverso il sito dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, il contratto – Enel EnergiaPura casa – non si presenta fra i più vantaggiosi rispetto alle diverse offerte presenti sul mercato;
la possibilità di una maggiore rateizzazione delle bollette;
la disponibilità di Enel all’aiuto di queste famiglie attraverso la costituzione di un fondo – nel quale contribuissero anche altri soggetti, come la Regione o le istituzioni locali, a sostegno di coloro che sono in situazioni di maggiore indigenza.
Purtroppo e nostro malgrado, ad oggi, dobbiamo riscontrare la sostanziale indisponibilità di Enel. Pensiamo che si tratti di un atteggiamento sbagliato che non vuole guardare in faccia i problemi reali, trincerandosi dietro norme, regole, o precedenti che non permetterebbero di andare oltre a quanto fatto.
Abbiamo perciò richiesto alla Regione Emilia-Romagna (che si è già mossa) di attivarsi per costituire una sede istituzionale di confronto fra tutte le parti in causa, a partire dai comuni, alla nostra Associazione, all’Autorità per l’Energia e il Gas, all’Enel, nella quale trovare le condizioni per risolvere questo enorme problema.
In attesa abbiamo richiesto ad Enel che la sospensione della scadenza delle bollette sia protratta fino al 31 dicembre 2013, senza oneri o sanzioni.
Per ora, ancora una volta, nessuna risposta.
(Federconsumatori Modena)