«La riforma della geografia giudiziaria sta già producendo i suoi effetti, creando caos e disagi per l’utenza che opera nell’ambito dei tribunali. La chiusura delle sedi distaccate di Carpi, Pavullo e Sassuolo avrà ripercussioni negative non solo sui lavoratori, ma sull’intera comunità modenese». Lo affermano i sindacati Funzione pubblica-Cgil, Cisl Fp e Uilpa di Modena a proposito della riorganizzazione degli uffici giudiziari a una settimana dall’avvio degli accorpamenti. «Assistiamo a una spoliazione del territorio, diretta conseguenza della logica dei tagli lineari eseguiti sui servizi fondamentali della collettività senza alcuna attenzione ai bisogni delle persone e delle imprese – dicono i sindacati – La mobilitazione dei lavoratori modenesi della Giustizia, che si aggiunge alle altre in atto in queste ore a difesa dei presidi di legalità, non è una difesa corporativa né un’avversione di principio al cambiamento, bensì la richiesta di governare la riforma in maniera responsabile e condivisa». Cgil-Cisl-Uil hanno chiesto un incontro urgente al ministro e ai presidenti dei gruppi parlamentari, annunciando l’intenzione di offrire un apporto costruttivo nell’elaborazione di un nuovo progetto di riorganizzazione dell’amministrazione giudiziaria che metta al centro il servizio e le persone.
«Anche a Modena bisogna mettere mano a una riorganizzazione in grado di generare efficienza e conseguenti benefici per l’economia. I risparmi che derivano dalla chiusura delle sedi di Carpi, Pavullo e Sassuolo sono fittizi – sostengono i sindacati – È un’operazione di puro e semplice ridimensionamento che allontana lo Stato dai cittadini e dalle imprese, ma soprattutto dal nostro territorio che sta diventando sempre più appetibile per la malavita organizzata. Una riforma che si possa definire tale dovrebbe permettere di modernizzare le procedure grazie alla digitalizzazione, istituire programmi efficaci per il controllo di gestione, riorganizzare gli uffici mettendo al centro il servizio e valorizzando soprattutto le professionalità interne. Occorre rinforzare organici carenti, individuare nuove funzioni da affidare al personale non togato e velocizzare i tempi», concludono Cgil-Cisl-Uil ribadendo il loro no al taglio radicale delle sezioni staccate degli uffici giudiziari della nostra provincia.