L’incognita falde e ‘Alta velocità’ incombe sul contestato parcheggio interrato di viale Berti Pichat, 45mila metri di scavi indicati dall’amministrazione comunale come la “chiusura del cerchio” della pedonalizzazione del centro di Bologna. A mettere in guardia dai possibili rischi dovuti all’intervento nella maxi area, già sede Hera, è il consigliere regionale leghista Manes Bernardini, che ha presentato oggi un’interrogazione alla giunta regionale in cui chiede garanzie e solleva dubbi sul progetto.

“Da testimonianze che stiamo raccogliendo – spiega – la falda acquifera presente nell’area risulterebbe essere stata interessata dai lavori Tav e dalla realizzazione del parcheggio interrato, con problemi di possibile inquinamento e infiltrazioni d’acqua. Sul tema sarebbero stati lanciati sos sia da Italferr (società di ingegneria del gruppo Ferrovie dello Stato) che da Arpa”. Bernardini chiede quindi “che le comunicazioni dei due enti siano rese pubbliche” e “che si chiarisca l’entità di un rischio che nell’opinione pubblica comincia a manifestarsi con una certa preoccupazione”. L’esponente del Carroccio non risparmia critiche alla giunta: “Il gran vociare del Pd attorno al risparmio di suolo e al contenimento delle cementificazioni ancora una volta si risolve in progetti mastodontici che coinvolgono i grandi colossi industriali e lasciano da parte la volontà dei cittadini che noi della Lega Nord, al contrario, vogliamo garantire e tutelare. Il park all’ex Hera rischia di diventare l’ennesima cattedrale nel deserto”.

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