Era presente anche la presidente di Confagricoltura Modena Eugenia Bergamaschi al convegno internazionale sul mercato suinicolo europeo, che si è tenuto lo scorso 16 settembre alla Borsa Merci di Modena. L’appuntamento, organizzato dalla Camera di Commercio di Modena, ha visto confrontarsi alcuni tra i maggiori esperti del settore suinicolo sulla situazione attuale e sulle prospettive del mercato suinicolo europeo.
Durante il suo intervento, che ha aperto l’incontro, il presidente della Camera di Commercio Maurizio Torreggiani ha ricordato l’importanza storica del distretto suinicolo per la provincia di Modena, evidenziando alcuni numeri particolarmente significativi, come le 149 aziende impegnate nell’allevamento dei suini, i 3155 addetti e i 577 milioni di euro di fatturato del 2012, con un +8,8 per cento sull’anno precedente: «Si può dire che in provincia di Modena – ha chiuso in tono scherzoso Torreggiani – c’è un suino ogni due abitanti».
Successivamente ha parlato Roberto Antognarelli, componente della Deputazione della Borsa Merci di Modena ed analista del settore suinicolo, che ha evidenziato un trend di costante diminuzione del patrimonio nazionale suinicolo in base ai dati 2011: «La produzione di un suino pesante o semi-pesante – ha spiegato Antognarelli – fuori dal circuito tutelato delle DOP comporterebbe minori costi di produzione e aprirebbe nuovi mercati per le carni».
Sono poi intervenuti lo spagnolo Miquel Angel Berges Saura, direttore di “Mercolleida”, il tedesco Matthias Kohlmueller, direttore dell’Agenzia Informazioni AMI – Agrarmarkt Informations GmbH (Germania), il francese Jean Pierre Joly, direttore del Marché du Porc Breton (Francia), l’olandese Piet Thijsse della NBHV e il belga Jan Vandaele, esponente di “Danis Group”. Dall’incontro è emersa una difficile situazione, che già da alcuni anni sta caratterizzando la suinicoltura europea, e la necessità di trovare soluzioni che consentano di garantire la sopravvivenza del comparto e che permettano di cogliere le opportunità offerte dalla domanda di carne suina da parte dei Paesi BRICS e dell’Estremo Oriente.
«Questo incontro – spiega la presidente di Confagricoltura Modena Eugenia Bergamaschi – non ha fatto che confermare che la crisi economica ha colpito tutta l’Europa. Gli alti costi di produzione a carico degli allevatori, con il mercato dei cereali in continua tensione, e la diffusione di un pensiero politico ostile nei confronti di macellazione e allevamenti, hanno inciso negativamente sul settore. In più, al pari di quello francese e tedesco, anche il contesto italiano è fortemente caratterizzato da una burocrazia che rende sempre più complesso operare nella suinicoltura. Prospettive? Sono buone, ma bisogna prima allontanare le nubi causate dalla burocrazia e dai mercati terzi, come Cina, Russia e Corea, che attualmente hanno una forte influenza sulle esportazioni».