La vendita di una bibita, come pure quella di un caffè o di un panino. Il medesimo servizio offerto da esercizi uguali solo in apparenza, poiché diversi dal punto di vista delle normative fiscali che li regolamenta. “Un tipo di concorrenza tutt’altro che leale, quella sviluppatasi tra circoli da un lato e bar e locali dall’altro; a rimetterci purtroppo sono solamente questi ultimi”. È Fiepet-Confesercenti Modena a sollevare la questione su quanto sta avvenendo ormai da tempo, nelle aree del comprensorio ceramico e in quelle limitrofe.
Negli ultimi anni il settore dei pubblici esercizi è stato esposto ad una serie di cambiamenti che hanno determinato una situazione di maggior criticità nella gestione economica e finanziaria delle imprese. Il pacchetto di liberalizzazioni, introdotto in Emilia Romagna già a partire nel 2009 con il recepimento delle direttive europee, ha portato ad una proliferazione di attività, attenuatasi solo negli ultimi due anni, causa l’aggravarsi della crisi economica. Il conseguente calo dei consumi ha colpito e continua ad incidere pesantemente su imprese che avevano già visto assottigliarsi le loro quote di mercato, suddivise tra un numero sempre maggiore di soggetti.
“Un contesto quello attuale, in cui non abbiamo potuto fare a meno di notare e di conseguenza denunciare, la proliferazione di circoli, associazioni e club di varia natura. Non si tratta di quelle tipologie di associazionismo storicamente presenti nella nostra provincia, ma di nuovi soggetti che, aggirando la normativa, sono entrati sul mercato, beneficiando di norme fiscali particolarmente vantaggiose, riservate solamente a queste forme giuridiche. Una vera e propria forma, a volere essere quindi precisi, di concorrenza sleale; poiché la finalità della nascita di questi circoli ed associazioni, non è tanto quella di promuovere la cultura, le attività sportive o quelle ludiche, quanto piuttosto quella di realizzare vere e proprie attività “tax free”.
“Al fine di contrastare questa tendenza – evidenzia Fiepet-Confesercenti – cercheremo di mettere in campo tutto il nostro impegno per limitare il più possibile quelle che risultano a tutti gli effetti situazioni di abuso, irregolarità e concorrenza sleale. Impegnandoci a denunciare alle autorità competenti tutti i casi visibili di tali infrazioni. Continueremo inoltre, con maggior e forza e determinazione a chiedere alle Amministrazioni Comunali di collaborare per contenere e quando occorrerà reprimere questi fenomeni. Oggi più che mai ulteriore elemento negativo a danno di piccole imprese già in difficoltà a causa della crisi economica in atto”.