“L’abbraccio mortale tra maggioranza e minoranza sta consegnando il Paese a un nuovo colonialismo. Per questo è necessario che ogni decisione sullo ius soli passi al vaglio di un referendum. Su un tema così delicato sono inammissibili imposizioni. Se ciò non avverrà siamo già pronti a raccogliere firme per chiedere un referendum abrogativo”.
A dirlo è il consigliere regionale e responsabile del dipartimento “Sicurezza, Giustizia e Immigrazione” della Lega Nord Federale Manes Bernardini, dopo la notizia – giunta da Roma – della nascita di un asse bipartisan a favore di un progetto di legge unitario sullo ius soli.
“Un fattore di cambiamento di questa portata – che modificherà per sempre natura e composizione della popolazione italiana – non può essere frutto dell’imposizione dalla volontà di un singolo ministro o di una maggioranza parlamentare ingabbiata in una fiducia a orologeria a un Governo di compromesso – afferma Bernardini -. Non accetteremo diktat impositivi da un ministro o un parlamento oggi sotto tutela. Osteggeremo ogni fantomatica proposta di introduzione dello ius soli. Ogni imposizione contro il comune sentire del popolo italiano troverà il muro di una Lega agguerrita, determinata e pronta a raccogliere firme per chiamare il popolo a sancirne l’abrogazione. Peraltro già oggi il Carroccio, in tutto il Nord, ha lanciato una petizione popolare contro lo ius soli e l’abrogazione del reato di clandestinità”. “Quello che si sta costituendo in parlamento è un diabolico asse trasversale – complici Pdl e M5s – che sta attaccando la dignità di una nazione intera. I cittadini devono potersi esprimersi su norme che cambieranno in modo irreversibile e permanente composizione e natura della popolazione”.
“Visti i trend attuali, di questo passo gli italiani saranno una ristretta minoranza, costretta a subire le imposizioni dei nuovi arrivati. Saremo la generazione dei nuovi indiani relegati nelle riserve”.