Come il terremoto. La presidente di Confagricoltura Modena Eugenia Bergamaschi definisce così la tromba d’aria che ha colpito venerdì scorso in particolare la zona di San Martino Spino e Castelfranco Emilia. Secondo Bergamaschi, che già il giorno seguente ha fatto visita agli associati delle zone interessate, i danni causati dal tornado sono paragonabili a quelli del sisma di un anno fa, sebbene sia ancora presto per fare bilanci.
«Visitando le aree colpite dalla tromba d’aria – afferma Bergamaschi – ho avuto le stesse impressioni di quando ho visitato la Bassa terremotata. I nostri agricoltori hanno perso tutto, magazzini e case scoperchiate, con attrezzature agricole sotto le macerie e colture rovinate dal vento e dalla grandine. Il tornado è stato solo l’ultima calamità che ha colpito la provincia di Modena quest’anno, tra cui ricordo, oltre al terremoto, la siccità estiva, le frane in Appennino e le piogge torrenziali, che hanno reso difficile la semina di vari prodotti, in particolare barbabietole e mais. Confagricoltura si è già attivata per chiedere che le aziende colpite dal tornado vengano inserite nella lista di quelle colpite dal sisma, e possano seguire lo stesso percorso, a partire dalla misura 126 del Psr, che mette a disposizione i fondi per il ripristino delle attrezzature necessarie per proseguire l’attività agricola».
La presidente precisa inoltre che: «I danni sono stati sicuramente ingenti, ma in sole 24 ore non è possibile quantificarli, non è realistico né serio farlo. Chi lavora in agricoltura sa che non si può fare la conta dei danni in così poco tempo. Noi abbiamo scelto di muoverci concretamente, – conclude la presidente Bergamaschi – aiutando i nostri associati e mettendo al corrente le istituzioni della gravissima situazione che stavano vivendo gli agricoltori della zona di Castelfranco. Solo così si fa un servizio ai propri associati e a tutto il settore agricolo».