La trasformazione dei rifiuti in risorsa, la prevenzione nella produzione di rifiuti, un nuovo e maggiore impulso alle filiere del recupero e all’uso residuale degli impianti di smaltimento: sono questi i principali obiettivi che l’Emilia Romagna dovrà raggiungere entro il 2020 secondo quanto previsto dal Documento preliminare del Piano regionale di gestione dei rifiuti (PRGR) approvato dalla Giunta Regionale su proposta dell’assessore all’Ambiente e alla Riqualificazione urbana Sabrina Freda. Si tratta dell’atto fondamentale che delinea la struttura portante del nuovo Piano Regionale Rifiuti e che avvia la procedura di confronto con l’Assemblea legislativa, con gli enti territoriali, le associazioni e tutti i portatori di interesse e che dovrà portare all’approvazione definitiva del Piano entro il 12 dicembre di quest’anno, così come disposto dal Dgls 152/06. Entrando maggiormente nel dettaglio, si punta a ridurre la produzione pro-capite di rifiuti urbani del 25%, raggiungere il 70% di raccolta differenziata, riciclare il 60% dei rifiuti prodotti, minimizzando lo smaltimento a cominciare dal conferimento in discarica.
«Grazie al Piano – spiega Freda – verranno individuate strategie e soluzioni per prolungare la vita dei prodotti e incentivare processi di produzione più efficienti, puntando quindi su un diverso modello di sviluppo che superi la cosiddetta “società dei consumi”, e assuma invece come punto di riferimento la sostenibilità. I rifiuti dovranno essere considerati una risorsa e la raccolta differenziata dovrà diventare per i cittadini emiliano romagnoli una precisa responsabilità individuale».
Un altro tema su cui l’assessore Freda punta è la definizione del fabbisogno impiantistico regionale: «Per quanto riguarda le valutazioni sull’utilizzo degli impianti – aggiunge Freda – relative in particolare alle autorizzazioni fatte da diverse Province agli ampliamenti delle discariche, sarebbe opportuno procedere in coerenza con quanto previsto dal Documento preliminare. Inoltre, grazie a prevenzione e recupero, si punterà alla diminuzione del fabbisogno di smaltimento finale, determinando una progressiva riduzione dell’impiantistica a livello regionale. Il Piano Regionale mira a rendere l’Emilia Romagna l’avamposto della cosiddetta “Clean Economy”, naturale articolazione della Green Economy, che punta allo sviluppo di innovative tecnologie a impatto zero, in grado di trasformare i rifiuti in risorsa e contemporaneamente di permettere il superamento della logica dello smaltimento».