Francesco_CavinaLe parole di Benedetto XVI, che nel suo discorso al corpo diplomatico ha ricordato le popolazioni terremotate, sono state ”un ulteriore gesto di paternita’ che ha, una volta di più, toccato i cuori di tutti”. Lo sostiene il vescovo di Carpi Francesco Cavina, che ha inviato al Papa una lettera di ”gratitudine e riconoscenza” a nome di tutta la diocesi.

”Vostra Santità ci aveva assicurato – ha aggiunto Cavina – nella benedetta visita compiuta alle nostre terre ad un mese dal tremendo sisma, che non saremmo stati soli e che non ci avrebbe dimenticato. E così è stato. Le Sue parole hanno riaperto la finestra del nostro dramma sul mondo, proprio quando stava per essere chiusa perchè la notizia non suscita ormai più alcun interesse mediatico. Al contrario, noi, nonostante ‘l’ardente desiderio’ di ricostruire ciò che e’ stato distrutto e la tenacia che caratterizza la gente emiliana, abbiamo ancora bisogno di sentire che la grande famiglia della Chiesa, le Istituzioni civili, i gruppi finanziari sono al nostro fianco per aiutarci e sostenerci nella faticosa ricostruzione morale e materiale”.

”Santo Padre – ha scritto monsignor Cavina – grazie per la sensibilità, l’attenzione e la delicatezza con cui ha rivolto il Suo sguardo di Padre sulla nostra vita, interpretando e facendosi voce delle fatiche che stiamo vivendo. Noi Le assicuriamo gratitudine, affetto e filiale obbedienza accompagnati dalla preghiera per il Suo alto ministero”.