denaro_10Sulla questione “redditometro“ avevo già scritto qualcosa a settembre, avendo avuto qualificate anticipazioni, appellandolo come “coglionometro“. Sinceramente mi aspettavo interventi politici e da operatori del diritto tributario ,ma come al solito ci si è limitato al mormorio nelle segreti stanze o nei circoli esclusivi.

La piccata lettera del Dott. Befera al Corriere della Sera di ieri, in risposta ad un articolo di Ostellino rileva a quale stadio possono arrivare i “ corpi separati “ dello Stato, anche, con argomentazioni capziose,arroganti , superficiali, senza senso logico e giuridico che pur di difendere un sistema fiscale in fallimento, si aggrappa a strumenti incivili.

Sarebbe facile contestare , nel merito, la “novella“ trovata, con il tacito accordo di un Governo in  “rottura prolungata“ e con un Ministro burocrate.

La “novità“ fa il paio con lo strumento degli studi di settore,una scorciatoia “catastizzata“ con palesi vizi “costituzionali“…..accettata dalle associazioni di categoria economica per “quieto vivere“.

Dare forza giuridica a teoremi basati su statistiche (va bene che Trilussa è nato in Italia ma…) è una bestemmia.

Retroagire al 2009 l’applicazione del “ teorema “ è un’altra scorrettezza costituzionale…..qualcuno si i è ricordato che esiste la Statuto dei diritti del Contribuente?

Siamo tutti d’accordo che in Italia c’è l’emergenza “ evasione fiscale “ che ha raggiunto la cifra stimata in € 120 mld circa e che bisogna affinare gli strumenti investigativi dell’Agenzia e della G.d.F.

I poteri ci sono basta vedere il recente potenziamento delle indagini finanziarie e dei dati in “pancia“ all’Anagrafe Tributaria, di poco o quasi pari al Pentagono USA.

Sono d’accordo con chi dice che il “redditometro“ è uno strumento “falso“ per combattere l’evasione,quella vera, non viene scalfita.

Una semplice costatazione : i maggiori incassi nel 2011, dalla lotta alla evasione , sono stati di € 7,2 Mld corrisponde al 6 % della stimata imposta evasa (€ 120 Mld).

Per memoria , nel 2011,sono stati consuntivati 347.329 accertamenti non automatizzati di cui 2.763 a grandi aziende, 10.080 a medio aziende, 178.263 a piccole imprese ed autonomi, 150.223 a persone fisiche, 36.390 sintetici, 10.860 da indagini finanziarie.

Quanti di questi accertamenti sono al vaglio delle Commissioni Tributarie ?

Delle entrate da evasione fiscale,come dice il Dott. Befera, anno 2011 consuntivate in € 12,7 Mld ben € 5,5 Mld vengono da liquidazione delle dichiarazioni dei redditi e dell’IVA, quindi non dall’accertamento di imposte evase, bensì dichirate ma non versate.

Allora di che cosa stiamo parlando ?

(Mario Cardone, Coordinatore Provinciale PSI Modena)