Tempo di rientri e d’ulteriore progressiva ripresa delle attività per il Policlinico di Modena che è impegnato nel superamento di due prove difficili anche se tra loro molto diverse. La prima, quella determinata dal terremoto, che pur senza causare danni strutturali, dopo il sisma del 29 maggio ha portato all’evacuazione, in via cautelativa, di tre piani e allo spostamento di alcune funzioni e servizi. La seconda, legata alla cardiologia, che pone fortemente il tema della perdita di fiducia dei cittadini.
“Il Policlinico rappresenta un patrimonio della sanità modenese che tutti noi vogliamo riportare ai livelli che gli competono. Desideriamo farlo con il lavoro e il rigore, sapendo che dovremo effettuare uno sforzo doppio perché gli errori di pochi hanno inevitabilmente inciso negativamente sul rapporto fiduciario con il paziente. Ora però vogliamo guardare avanti e desideriamo concentrarci sulla ripresa” ho sottolineato il direttore generale del Policlinico di Modena, Licia Petropulacos durante la conferenza stampa svoltasi oggi, 29 novembre, alla presenza anche del direttore sanitario Anselmo Campagna, del professor Livio Presutti direttore del Dipartimento di Chirurgie Specialistiche Testa Collo, del professor Antonio Landi direttore della Chirurgia della mano e del professor Paolo Paolucci, direttore del Dipartimento Materno Infantile.
Il calendario torna quindi per un attimo ai drammatici momenti del dopo sisma, al 29 maggio quando, pur in assenza di danni strutturali, si decise, in via cautelativa, di trasferire alcuni reparti ubicati al 6°, 7° e 8° piano, oltre alle degenze presenti nei livelli più bassi e collocate in corpi di fabbrica non ancora consolidati, ma comunque agibili.
Per guardare con serenità alla ripresa, e garantire il progressivo rientro in piena sicurezza sia dei i pazienti sia degli operatori e definire per un piano omogeneo di medio lungo periodo fu coinvolto il Comitato Tecnico Scientifico per l’antisismica (CTS) – massima autorità regionale in materia – affinché fornisse una valutazione sistematica degli edifici, finalizzata a guidare sia il loro riutilizzo che i tempi e le modalità di completamento del piano dei consolidamenti.
Ora, pur in un contesto che resta complesso e suscettibile di adattamenti ulteriori, è possibile presentare una tabella di marcia che fissa le prossime principali tappe. Due in particolare saranno le fasi previste per il progressivo ritorno alla normalità: la prima che parte in questi giorni che si esaurirà la settimana prima di Natale, la seconda che prenderà l’avvio dalla seconda settimana di gennaio 2013.
Le prossime dieci tappe
Dopo che nei giorni scorsi il laboratorio per l’aferesi è tornato ad occupare spazi più idonei, si prevede il trasferimento di diverse attività secondo un programma serrato che, salvo imprevisti, si concluderà prima di Natale. “Ogni azione è stata programmata tenendo conto prima di tutto della sicurezza dei pazienti e degli operatori In alcuni casi si potrà rientrare nella sede originaria, in altri si tratta di soluzioni comunque decisamente più confortevoli” ha aggiunto il direttore sanitario del Policlinico, Anselmo Campagna.
Il piano si articola in dieci tappe. Dalla prossima settimana è la chirurgia della mano a tornare nella propria sede originaria, vale a dire al terzo piano del corpo F, sarà quindi la volta di gastroenterologia che si sposterà sempre nel corpo F, al quarto piano. Ai primi di dicembre seguirà quindi la prima parte del trasferimento del Dipartimento Chirurgie Specialistiche Testa – Collo (all’ottavo piano corpi C-H-I), la Pediatria (settimo piano, nella sede originaria), la Chirurgia generale (secondo piano corpo, H), la Chirurgia dei trapianti (secondo piano, corpo I) e Medicina 1 e 2 (quinto piano, Corpo A e B). Infine sarà la volta dell’area Materno infantile: per garantire la continuità e la sicurezza, nella stessa giornata, si trasferiranno Ostetricia e il nido – entrambi torneranno nella loro sede originaria, al sesto, piano corpo B e C – la Terapia intensiva neonatale, che sarà collocata al settimo piano, e, da ultima, la sala operatoria, le sale travaglio e l’area di accoglienza di Ostetricia e Ginecologia.
Dipartimento Materno – Infantile: dal 3 dicembre sarà possibile effettuare il parto indolore
Il dipartimento maggiormente interessato dai disagi in questi mesi è stato il Materno infantile e tornerà nei prossimi giorni definitivamente nella sua sede originaria. Al riguardo va sottolineato che dopo un periodo, quello immediatamente successivo al terremoto, durante il quale il numero dei parti si era ridotto, il numero delle nascite è tornato a livelli ordinari, circa 300 al mese già da luglio. Da lunedì prossimo, inoltre, come anticipato qualche settimana fa, gratuitamente, sarà a disposizione delle gestanti il parto indolore. Un segnale, quest’ultimo, della volontà, non solo di ripristinare l’esistente, ma anche di integrare ed arricchire ulteriormente l’offerta assistenziale.
I posti letto
Entro metà dicembre saranno recuperati altri 124 posti letto; saliranno così a 702 i posti che il Policlinico sarà in grado di mettere a disposizione della rete provinciale saranno, 44 in meno rispetto alla situazione antecedente il terremoto.
Si ricorda che nella fase immediatamente successiva al sisma la disponibilità era scesa di 200 posti e che a luglio erano già stati recuperati 32 posti.
Lo stato dell’arte delle verifiche
I pareri del Comitato Tecnico Scientifico per l’antisismica regionale (CTS) relativi ai corpi di fabbrica originari non pongono vincoli all’utilizzo della struttura, compresi i piani alti e valuta positivamente la progettazione dei consolidamenti da realizzare i tempi per gli interventi sono fissati secondo le previsioni della norma, con una indicazione ad essere tempestivi nel completamento dei corpi C ed H che sono quelli dove la realizzazione dei consolidamenti è più avanzata (75% già realizzato).
Relativamente al pregresso va evidenziato che la “leggenda” secondo la quale i collaudi statici originari del Policlinico non esistessero si è rivelata assolutamente priva di fondamento: a seguito di un’attività di ricerca sistematica, e grazie all’impegno degli operatori, il certificato di collaudo statico originale è stato reperito, completo di tutta la documentazione a supporto.
Nella foto da sx: Anselmo Campagna, Licia Petropulacos, Livio Presutti, Antonio Landi, Paolo Paolucci