«La relazione della Corte dei Conti, relativa al bilancio della Regione Emilia-Romagna è chiarissima: siamo la Regione che, in Italia, è meno indebitata, che ha i costi funzionamento più bassi e che garantisce “una gestione economico-finanziaria positiva, rispettosa dell’equilibrio di bilancio e dei vincoli di finanza pubblica”. Sono riconoscimenti dei quali tutti i cittadini emiliano-romagnoli devono essere orgogliosi e che portano oggi l’Assemblea Legislativa Regionale ad approvare il bilancio consuntivo per l’esercizio 2011».

Così ha dichiarato oggi il Consigliere regionale modenese Luciano Vecchi (PD), relatore del provvedimento, intervenendo alla sessione dell’Assemblea Legislativa dedicata al consuntivo di bilancio 2011.

«In una situazione economico-sociale difficile e con risorse decurtate dai famigerati tagli lineari di Tremonti, la nostra Regione ha scelto di concentrare tutte le risorse disponibili a favore dei cittadini, delle famiglie e del sistema economico emiliano-romagnolo, garantendo prestazioni sanitarie superiori ai parametri nazionali, politiche sociali di qualità e sostegno ai lavoratori e alle imprese, in un’ottica di solidarietà e di efficacia».

«Ora ci apprestiamo ad esaminare il Bilancio di previsione per il 2013 – ha affermato Vecchi, nominato oggi all’unanimità relatore di maggioranza – su cui peseranno altri 370 milioni di Euro di tagli che rischiano di mettere a dura prova molti servizi e politiche per i cittadini. Faremo, come sempre, del nostro meglio per evitare che scelte nazionali che non condividiamo si scarichino sui ceti più deboli e sulla qualità del sistema territoriale. Chiara e confermata è comunque la scelta di non inasprire la pressione fiscale regionale».

«Siamo però al paradosso che, come conseguenza dei Decreti Tremonti e, in parte, della Spending review, anche una regione “virtuosa” come la nostra debba far fronte a necessità crescenti, determinate dalla crisi ma anche dal terremoto, non avendo più neanche un Euro di trasferimento statale e dovendo, anzi, fare i conti con un taglio di risorse che, dal 2010 al 2013, è di oltre 1,2 miliardi di Euro», conclude Luciano Vecchi.