“Tutelare questa antichissima forma d’arte popolare” così Andrea Pollastri (PdL) presentando un’interrogazione in Regione in cui ha domandato più attenzione verso i circhi, anche quelli, e sono la maggior parte, che hanno al seguito animali esotici.

La Regione, infatti, con una propria Delibera del 2007, ha recepito le linee guida della Commissione CITES, per quanto attiene la commercializzazione e la detenzione di esemplari delle specie animali e vegetali in via di estinzione, la quale, relativamente alle attività circensi, “Raccomanda che in futuro non vengano più detenute le specie in via di estinzione o il cui modello gestionale non è compatibile con la detenzione in una struttura mobile”.

Questa posizione limitativa è stata ribadita lo scorso 27 marzo dall’Assemblea Legislativa che ha approvato una risoluzione mediante la quale “Si esprime il totale disaccordo e l’indisponibilità della Regione Emilia-Romagna all’attendamento nel territorio regionale di circhi e mostre viaggianti con esemplari delle seguenti specie al seguito: primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci diurni e notturni”.

La risoluzione prevede altresì che “La Giunta si attivi affinché tutte le competenti istituzioni comunali presenti sul territorio emiliano-romagnolo provvedano a dotarsi di appositi regolamenti che, disciplinando la materia in oggetto, facciano divieto all’attendamento nel territorio regionale di circhi e mostre viaggianti con esemplari delle citate specie al seguito”.

“Insomma – spiega l’azzurro – la nostra Regione ha dichiarato guerra aperta ai circhi aventi animali a seguito ed ha cercato di coinvolgere anche i Comuni, alcuni dei quali, purtroppo, si sono già adeguati”.

“Come sempre – prosegue – la questione è stata trattata unicamente in modo ideologico, senza nessuna attinenza con la realtà. Infatti il circo costituisce un’antichissima forma di spettacolo che, sin dai tempi degli antichi romani, pur in forme diverse, è composto da tre elementi di attrazione: l’abilità dell’uomo nel praticare arditi esercizi ginnici, i numeri insoliti compiuti da animali addestrati e la spettacolare presenza di animali esotici.

Le obiezioni degli ambientalisti circa l’incompatibilità degli animali con uno stile di vita fatto di continui spostamenti e i possibili maltrattamenti compiuti nei loro confronti sono del tutto infondate: come hanno ben descritto, ad esempio, i film, gli operatori circensi hanno una grandissima cura dei loro animali poiché, oltre che fonte di reddito, sono per loro compagni di vita”.

“Invito pertanto la Regione – dice Pollastri – innanzitutto a fare un’ “operazione verità” chiarendo che non è nelle sue competenza concedere o impedire l’attendamento dei circhi, ma spetta unicamente ai Comuni, ben inteso, nel rispetto delle leggi nazionali.

A questi ultimi è bene spiegare che la Risoluzione non ha, per loro, alcuna influenza pratica e che, quindi, non devono sentirsi condizionati dalla visione miope ed ideologica della Regione”.

“Al contrario – chiosa – domando quali siano le azioni che si intendano intraprendere per sostenere, in quanto antica forma d’arte e di spettacolo, i circhi aventi sede nella nostra Regione, anche quelli laddove, come da millenaria tradizione, operino animali esotici”.