E’ stata per ora rinviata la discussione sulla legge Aprea sulla ristrutturazione della scuola italiana, inizialmente prevista per il 31 luglio. Sembra che il rinvio sia dovuto alla necessità di verificare la tenuta complessiva del provvedimento anche a seguito delle pressioni congiunte operate da Italia dei Valori e alcuni esponenti del Partito Democratico.
Da diverso tempo anche la Flc-Cgil sta protestando per i contenuti del provvedimento.
Ma cosa prevede la legge? La Aprea prescrive che sia un consiglio di amministrazione a gestire la scuola stessa, formato dal preside, da un rappresentante dei genitori e da soggetti produttivi. Il rischio, neanche troppo remoto, è che forze esterne alla scuola possano condizionare il merito e il metodo della didattica. “Non è una legge da discutere e da approvare nell’indifferenza tipica dell’estate – sottolinea Paolo Iotti, vice sindaco e assessore alla scuola del comune di Castellarano – . Ci sono a mio avviso gli estremi per dichiarare il contrasto tra questa legge e gli articoli 3 e 33 della Costituzione. La legge Aprea è stata annoverata tra le leggi “di scarsa rilevanza”, e perciò destinata alla sola discussione in Commissione cultura. E’ triste e paradossale al tempo stesso, a meno che non si voglia ammettere che l’educazione sia un aspetto irrilevante e secondario per la tenuta e la crescita del paese!”.
“Insegnanti e famiglie – conclude Iotti – manteniamo alta la vigilanza su questi temi e facciamo sentire la nostra voce per la salvaguardia della scuola pubblica come bene comune”.