Sono iniziati nei giorni scorsi a valle del ponte della Pedemontana, che collega Sassuolo e Casalgrande, i lavori di ricostruzione della briglia idraulica di Villalunga di cui, a causa degli eventi di piena del 1994, è andata distrutta la porzione centrale. I lavori, che avranno un costo di circa 5 milioni e 300 mila euro, avranno la durata di due anni e hanno l’obiettivo di frenare la velocità delle acque e contenere quindi l’erosione del basamento del ponte. L’intervento prevede la ricostruzione di una struttura di sfioro agganciata lateralmente a quella esistente, la realizzazione di un bacino di dissipazione in depressione a valle, con una controbriglia costituita da una paratia di diaframmi di fondazione in cemento armato su cui è realizzata la trave superiore di collegamento. Si provvederà inoltre alla sistemazione golenale in corrispondenza della briglia e dell’alveo a valle del bacino di dissipazione e alla sistemazione dell’alveo inciso a monte tramite interventi di reinterro con materiale proveniente dagli scavi, oltre alla realizzazione di una scala di risalita per l’ittiofauna.

«Si tratta di un’opera attesa da tempo – spiega l’assessore provinciale ai Lavori pubblici Egidio Pagani – che va a completare il primo stralcio di lavori, realizzati dalla Provincia nel 2005 con il consolidamento sulle fondazioni delle pile centrali, per una spesa di quasi 650 mila euro. Con questo intervento si mette definitivamente in sicurezza il lungo viadotto di Villalunga sul fiume Secchia, che collega la fascia pedemontana della nostra provincia con quella di Reggio Emilia. La ricostruzione di questa importante opera idraulica – aggiunge Pagani – consentirà di ridurre i vistosi effetti di erosione del fiume in corrispondenza delle fondazioni del viadotto, la cui persistenza porterebbe inevitabilmente al cedimento delle pile e quindi al crollo del ponte».

La briglia si sviluppa longitudinalmente per una lunghezza di 21,80 metri, mentre il bacino di dissipazione ha una lunghezza di circa 40 metri. Trasversalmente l’opera avrà un ingombro di 114 metri. Nel progetto è prevista un’organizzazione di cantiere che, ai fini delle lavorazioni prevede un solo spostamento dell’alveo fluviale in sinistra idraulica, sul lato reggiano.