Martedì 7 agosto, il trio LOCKE – GIULIANI – MORONI si esibirà a Scandiano, nel Cortile della Rocca dei Boiardo in “Stepping on Stars”. Il trio è formato da Rosario Giuliani sax, Joe Locke vibrafono, Dado Moroni, pianoforte: il loro lavoro sfugge ad una semplice classificazione, attinge a pieni mani dal lingaggio jazz, ma si arricchisce di molti altri elementi. E’ senza dubbio musica cameristica, caratterizzata da un grande equilibrio formale tra le parti, ma è anche musica fluida che si avvale del contributo creativo dei singoli. I temi, quasi sempre “cantabili”, sono oggetto di elaborazioni raffinate da parte di ciascun musicista: l’estro di Rosario Giuliani, la ricercatezza di Joe Loke, l’immediatezza delgi interventi di Dado Moroni. Il tutto senza che vi sia mai facile concessione al manierismo, al compiacimento. Musica godibilissima, mai banale. Joe Locke, 53enne californiano è considerato uno dei vibrafonisti più eccletici del jazz contemporaneo. Rivelatosi nei primi anni ’90, Locke ha suonato spesso con personalità di spicco dell’estetica hard-bop, come George Cables e Ronnie Burrage, e si è fatto apprezzare anche in duo con il grande Cecil Taylor. In questo raffinato trio che ha recentemente inciso l’album “Stepping on Stars” dopo le applaudite esibizioni a Umbria Jazz, Locke rivela un’altra faccia della sua personalità esprimendosi in una musica riflessiva e cameristica, non lontana dal mondo notturno del miglior Miles Davis. Merito naturalmente di Dado Moroni eRosario Giuliani, musicisti apprezzati da un pubblico internazionale. L’insolita formula sax-piano-vibrafono permette ad ogni solista di trovare il proprio spazio senza oscurare altri, sia in brani ritmicamente agressivi come “Brother Alfred” dedicato al grande McCoy Tyner, sia nelle composizioni più aeree e sognanti, che costituiscono l’ossatura principale nel repertorio dei tre.
MUNDUS è organizzato da ATER e dalla Provincia di Reggio Emilia, con i Comuni di Busana, Carpi, Casalgrande, Correggio, Ligonchio, Reggio Emilia, Ramiseto, Scandiano, Soliera. Inizio concerto: 21,30. Biglietto d’ingresso: 5 euro.
JOE LOCKE. E’ unanimemente considerato il più dotato vibrafonista della sua generazione. Nato a Palo Alto in California, e cresciuto a Rochester, N.Y., Locke è un’autodidatta per quanto riguarda l’improvvisazione, anche se ha compiuto studi approfonditi in percussione classica e composizione presso la Eastman School of Music sotto la guida di John Beck, Gordon Stout, Ted Moore e David Mancini. Come jazzista Locke è stato sicuramente precoce, avendo suonato con Dizzy Gillespie, Pepper Adams e Mongo Santamaria durante il periodo del liceo. Dopo essersi trasferito a New York City nel 1981, Locke ha suonato tra gli altri con Grover Washington Jr., Kenny Barron, Dianne Reeves, Eddie Daniels, Jerry Gonzales’ Fort Apache Band, Rod Stewart, The Beastie Boys, Eddie Henderson, Hiram Bullock, Bob Berg, Ron Carter, Jimmie Scott, The Mingus Big Band e Randy Brecker, e ha compiuto tournèe in tutto il mondo sia come leader che come solista ospite. Tra queste in particolare sono da segnalare un tour di 16 città in Russia, al termine del quale si è esibito a Mosca con la Moscow Chamber Orchestra, diretta dal violista di fama mondiale Yuri Bashmet, e un tour di 30 città europee eseguendo “Epitaph”, il capolavoro orchestrale di Charles Mingus, sotto la guida di Gunther Schuller, nonché una serie di vulcanici concerti in duo con Cecil Taylor in Italia. Negli ultimi anni, oltre che con i propri progetti, il Joe Locke – Geoffrey Keezer Group, le bands Rev.elation – The Music of Milt Jackson e 4 Walls of Freedom e il duo con il collega vibrafonista e suonatore di marimba Christos Rafalides, Locke è stato impegnato in numerose collaborazioni di prestigio come la partecipazione in qualità di solista ospite con l’ensemble allargato di Jeff “Tain” Watts per tre serate allo Stanley Kaplan Penthouse del Lincoln Center, dove ha in seguito suonato per tre sere in duo con John Hicks, o la settimana al Village Vanguard come componente del quartetto di Renee Rosnes, con Al Foster e Buster Williams. Nuovi progetti discografici lo vedono coinvolto come ospite nei progetti di Russell Malone, Geoffrey Keezer, Eddie Higgins, Vic Juris, The New York Quartet (con Billy Childs, Idris Muhammed e Cameron Brown) e il trio da camera Storms/Nocturnes di Tim Garland. Oltre alle sue qualità di virtuoso da tempo riconosciute, le sue incisioni e esibizioni a proprio nome dimostrano la sua crescita come compositore e band leader. Il suo gruppo 4 Walls of Freedom, che vede la partecipazione da Tommy Smith al sax tenore, Gary Novak alla batteria e Ed Howard al contrabbasso, ha ricevuto riscontri molto positivi dalla critica specializzata, tra cui le 4 stelle e mezzo attribuite al disco omonimo nella recensione apparsa su DownBeat Magazine. Nel 2003 è stato votato vibrafonista #1 nel Critic’s Poll del DownBeat Magazine (TDWR) e nell’International Jazz Poll del Brasile. Joe Locke ha inciso oltre 20 cd come leader, e come sideman ha preso parte a oltre 50 album. Il suo cd “Rev.elation”, inciso dal vivo al Ronnie Scott di Londra con il gruppo omonimo comprendente Mike LeDonne, Bob Cranshaw e Mickey Roker, ovvero la sezione ritmica dell’ultimo gruppo di Milt Jackson, nel 2005 è rimasto per 8 settimane in cima alle classifiche di vendita di Jazz Week. Nel giugno 2006 Joe Locke ha ricevuto il Jazz Journalists Association (JJA) Award come “Mallet Player of the Year”. Locke è anche impegnato nella didattica con numerosi seminari e tour didattici nel circuito universitario USA.
ROSARIO GIULIANI. “Il y avait des partitions et j’ai pris un plaisir immense à les interpréter. A Terracina, le jazz n’existait pas. Mais il y a une vraie scène en Italie. Chez nous, la culture musicale est forte. On entretient avec elle des rapports intenses. Le folklore qui tient une grande place, sert d’initiation à l’art en générale et plus particulièrement à la musique.”
Questo pensiero, sintetico ma efficace, rilasciato durante un’intervista ad un giornalista francese, rappresenta bene Rosario Giuliani: lo spartito era di Charlie Parker ed il musicista aveva solo dodici anni. Qualche anno più tardi da quell’incontro con l’opera del sassofonista americano, completerà gli studi classici presso il Conservatorio di Musica “L. Refice” di Frosinone, ottenendo il massimo dei voti.
Tenacia – in una città dove “le jazz n’existait pas” – talento, una profonda passione per la musica tutta ed una grande tecnica hanno condotto Rosario alla ribalta della scena europea ed internazionale, facendo parlare la critica di lui come di una vera e propria rivelazione, une bénédiction.
I toni entusiastici e trionfali usati dalla stampa per definire le caratteristiche di Giuliani derivano proprio dalle peculiarità del suono che sa produrre : con disinvoltura riesce a trarre dai suoi sassofoni un fraseggio fluido, a tratti vorticoso, allacciandosi con naturalezza a grandi sassofonisti come Julian “Cannonball” Adderley, Art Pepper e John Coltrane. I paragoni vengono spontanei e numerosi; tuttavia il musicista, pur ispirandosi a dei modelli, colpisce proprio per la sua originalità quasistintiva, che è facilmente identificabile non solo nell’approccio con gli strumenti, ma anche nella composizione delle partiture.
La carriera artistica di Rosario Giuliani vant esperienze numerose, eterogenee ma sempre di elevato spessore.
Diretto da maestri di fama internazionale come Ennio MORRICONE, Luis BACALOV, Armando TROVAIOLI, Gianni FERRIO, Manuel DE SICA, Nicola PIOVANI, Ritz ORTOLANI, ha partecipato a numerose incisioni per colonne sonore cinematografiche.
Tante e prestigiose anche le sue collaborazioni nell’ambito del jazz, dove ha avuto modo di affiancare musicisti di valore assoluto quali Kenny WHEELER, Randy BRECKER, Bob MINTZER, Cedar WALTON, Cameron BROWN, Biréli LAGRENE, Philip CATHERINE, Enrico PIERANUNZI, Enrico RAVA, Franco D’ANDREA, Roberto GATTO, Giovanni TOMMASO, Joe LOCKE, Donald HARRISON, Phil WOODS, Marc JOHNSON, Joey BARON, Guy BARKER, Richard GALLIANO, per citarne alcuni. Nel 2005 partecipa inoltre al progetto “Land of the sun” con Charlie HADEN e Gonzalo RUBALCABA.
Di rilievo anche il palmarès, che annovera autorevoli riconoscimenti. Nel 1996 risulta vincitore del premio intitolato a Massimo Urbani e l’anno seguente dello “Europe Jazz Contest”, assegnatogli in Belgio come miglior solista e miglior gruppo; nel 2000 si aggiudica il “Top Jazz” nella categoria nuovi talenti, risultando primo nel referendum annuale indetto dalla rivista specializzata Musica Jazz.
Giuliani, apprezzato dalle platee internazionali, si divide tra i tanti appuntamenti concertistici in Italia e all’estero, suonando nei festival Jazz&Image (Roma), Jazz a Liegi (Belgio), Gexto Jazz Festival (Spagna), Umbria Jazz, Bergamo Jazz, JVC Jazz Festival (Francia), Town Hall 2001 (New York), Nancy Jazz Pulsation (Francia), North Sea Jazz Festival (Olanda), London Jazz Festival (Regno Unito), Marciac Jazz Festival (Francia), Ankara Jazz Festival, Smoke Jazz Club (Stati Uniti), Jazz à Vienne (Francia) e poi ancora in manifestazioni che hanno luogo in California, Messico, Honk Kong ed altri paesi ancora.
Nella primavera del 2006 ha partecipato anche ad una tournée di grande successo che ha toccato le principali città della Repubblica Popolare Cinese.
Dopo le tante incisioni con diverse etichette italiane e non solo, nel settembre del 2000 Rosario Giuliani ha firmato un contratto con la prestigiosa casa discografica francese Dreyfus Jazz, con la quale ha già registrato tre albums di grandissimo successo: “Luggage”, pubblicato nell’aprile 2001, “Mr. Dodo”, uscito nell’ottobre 2002, e “More Than Ever”, dell’ottobre 2004, Anything Else nel 2007, Lennie’s Pennies 2010.
DADO MORONI. Il pianista Dado Moroni ha da poco vinto lo speciale “top referendum jazz 2009 “indetto dalla rivista musica jazz e che vede partecipare circa 60 qualificati giornalisti o critici musicali ai quali viene chiesto di segnalare le proprie preferenze. Questo prestigioso riconoscimento è il frutto della pubblicazione recente del disco ” Solodado” edito da Abeat , uno dei bestsellers italiani del 2009, cosa ancora più straordinaria trattandosi di un disco di piano solo. Edgardo Dado Moroni nasce a Genova nel 1962 e venne in contatto con la musica jazz molto presto, grazie alla collezione di dischi dei suoi genitori, e iniziò a suonare il pianoforte all’età di 4 anni. Oggi Moroni è uno degli italiani più stimati negli USA (uno dei pianista preferiti dal grande Ron Carter), un vero e proprio caso di super “musicians” musician. Ha suonato in Italia e all’estero con Clark Terry, Chet Baker, Billy Cobham, Freddie Hubbard, Dizzy Gillespie, Jimmy Owens un’approccio allo strumento straordinario, che tocca nel profondo chi ascolta questo ex enfant-prodige del pianoforte. Dado iniziò la sua carriera professionistica a 14 anni, suonando in tutta Italia con alcuni dei più importanti musicisti italiani come Franco Cerri, Tullio De Piscopo, Luciano Milanese, Gianni Basso, Sergio Fanni e Massimo Urbani, e a 17 anni registrò il suo primo album in trio con Tullio de Piscopo e il bassista americano Julius Farmer. Ha partecipato ad un numero impressionante di festivals internazionali, sia in Europa sia negli States, collaborando con artisti Phil Woods, Tom Harrel, Johnny Griffin. Niels-Henning Oersted Pedersen, Tony Scott, Wynton Marsalis, Freddie Hubbard, Harry “Sweets” Edison, Ron Carter e molti altri ancora. Ha fatto parte dell’organico di due gruppi storici quali la Paris Reunion (con Joe Henderson, Woody Shaw, Curtis Fuller, Johnny Griffin e Jimmy Woode) e la Mingus Dynasty (con Danny Richmond, Jinny Knepper, John Handy, Craig Handy e Reggie Johnson). Notevole la discografia a suo nome : si segnalano le recenti pubblicazioni con Tom Harrell , ” humanity” in duo e ” the cube” con il quintetto da lui capitanato, “Solo Dado” in piano solo.