”Non lo sappiamo ancora”. Così Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei familiari e vittime della strage del 2 agosto a proposito di chi rappresenterà il Governo alla prossima cerimonia di commemorazione della tragedia, a margine della presentazione del documentario sulla strage ‘Un solo errore’.
Bolognesi all’ipotesi che venga un sottosegretario e non un ministro ha detto che ”l’importante è che, chiunque venga, ci dia risposte sul segreto di Stato, sui documenti da desecretare e sulla legge 206 sui risarcimenti”. Bolognesi ha confermato che il rappresentante dell’Esecutivo non parlerà dal palco davanti alla stazione ma in Comune.
Quanto alla inchiesta bis sulla strage Bolognesi ha ribadito che la ”pista teutonico-palestinese” ipotizzata è ”una grande baggianata”, e ricordato che l’associazione ha presentato una memoria con atti di altri processi (come quello della strage di piazza della Loggia) per chiedere ai giudici di individuare i mandanti che, per il presidente, stavano ”all’interno del cuore dello Stato, nel cuore oscuro delle istituzioni”.
Ricordando i depistaggi fatti nelle indagini da esponenti dei servizi segreti Bolognesi ha infatti sottolineato che ”i servizi segreti sono nominati dal consiglio di ministri, per lo meno i direttori. Allora bisognerà pur guardare all’interno del consiglio dei ministri”. Nel 1980, ha detto, ”i servizi segreti erano in mano alla loggia massonica P2, almeno direttori, e i direttori erano stati nominati da Andreotti e Cossiga. Sono gli stessi direttori del caso Moro, che fu portato avanti – e uso un eufemismo – in modo molto discutibile”.
Quanto all’ipotesi che il terrorista internazionale Carlos sia sentito dai magistrati Bolognesi ha ricordato che ”è già stato sentito. Oggi la sua speranza è solo uscire dal carcere, perchè un ergastolano in Francia non è come un ergastolano italiano, tipo Mambro e Fioravanti, condannati per la strage, che sono già fuori, fanno la loro vita e probabilmente verranno eletti in parlamento”, e che ”probabilmente hanno dei segreti con cui ricattano il mondo politico ancora attualmente in auge, e possono, dopo 98 delitti essere fuori a fare una vita tranquilla”.