Tutti vogliono emendare il Decreto per la ricostruzione dell’area terremotata della “ Bassa“ ; Buon segno! Tutti chiedono, salvo qualcuno, tra l’altro, la istituzione di una “no tax area“.
Vorremmo far presente, sommessamente, che l’idea è condivisibile nel suo fine, ma, va chiarito, che la “no tax area“ non è altro che un “area di esenzione irpef” (fascia di reddito di un contribuente persona fisica non soggetto ad imposta per effetto di detrazioni) e per la ricostruzione servono altri strumenti.
Ieri sono stati sentiti in audizione alla Commissione ambiente della Camera dei Deputati, due Sindaci, il Presidente della Provincia ed un Assessore Regionale e sembra che solo il Presidente ha motivato ed insistito sulla “no tax area“.
I Socialisti modenesi, da tempo, pur trascurati dalla stampa locale e da altri interlocutori, hanno portato all’attenzione di Istituzioni (Comuni, Provincia, Regione) ed Associazioni di categoria imprenditoriali, la opportunità, per il cratere del terremoto, di inserimento nella “Zona Franca Urbana”….. possibilità contenuta in una norma tuttora in vigore (finanziaria 2007 Prodi, ripresa dalla finanziaria 2008 Berlusconi ). Si tratta solo di adeguarla, finanziarla e chiedere l’autorizzazione della UE.
Insieme al richiamo alla sopraccitata, elementare, norma, abbiamo ravvisato la opportunità di aliquota “zero“ ai fini IRAP, visto che la competenza di tale imposta è regionale.
Forse distrazione e “Scipione“ non hanno tenuto conto che nella “bassa terremotata“ stanno arrivando, erano programmati, ai contribuenti un importante numero di controlli fiscali per documentare le spese esposte nella dichiarazione dei redditi 2010 (medico, assicurazioni, mutui ecc.) , redditometro, studi di settore ed altri. Ci avevamo chiesto, in tempi non sospetti: ma se la documentazione è nelle abitazioni crollate o uffici inagibili come si fa ? Ecco la necessaria, semplice richiesta di sospensione dei controlli fiscali e previdenziali con la, conseguente, riduzione del budget 2012 assegnato alla Direzione Provinciale delle Entrate di Modena.
L’ultima considerazione è politica: i tre modenesi ed il regionale, in trasferta a Roma, sembra che hanno portato quattro, diverse, visioni dei problemi. Forse era opportuno,un elementare coordinamento.
Se è così appare chiaro che c’è qualcosa che non va e sempre sul piano politico, questa è l’ulteriore prova che la “spinta propulsiva modenese“ è a corto di carburante.
I Socialisti modenesi prendono le distanze da questa confusa politica a corto di idee e da quello che viene riportato dai palazzi : da “ballatoio“.
(Coordinamento Provinciale PSI Modena)