“Preoccupano l’andamento del titolo Iren, in caduta libera, e l’aumento del debito, giunto ormai a superare i tre miliardi di Euro”: così si è espresso il Consigliere regionale del Pdl Fabio Filippi.

“Migliaia di reggiani, che hanno – aggiunge Filippi – investito nel titolo Iren, hanno subito gravissime perdite e questo non può lasciare insensibile il mondo istituzionale: meno 40 per cento nel 2011 e quasi altrettanto nel 2012, rappresentano perdite pesanti che vanno attribuite anche ad errori di ordine gestionale e manageriale.

Sul debito hanno influito la lievitazione dei costi: per la costruzione del termovalorizzatore di Parma si è infatti passati dai 180 milioni preventivati ai 315 milioni di Euro stimati dall’Unione Europea. Il rigassificatore di Livorno ha comportato un raddoppio dei costi di costruzione.

Di fronte a certi grossolani errori gestionali non è pensabile continuare a far finta di nulla e a pagare cifre spropositate a manager che non si sono dimostrati all’altezza del ruolo che rivestono.

E’ inaccettabile il tentativo di scaricare sulle bollette pagate dagli utenti le conseguenze di una cattiva gestione.

Il potere decisionale sulle politiche aziendali di Iren si è ormai spostato da Reggio Emilia a Genova e a Torino e questo conferma tutta la debolezza della classe politica reggiana, asservita a logiche e a strategie romane e sempre meno attenta agli interessi degli utenti locali.

Il sospetto è che la presidenza dell’Anci, prima detenuta dall’ex Sindaco di Torino, possa essere divenuta merce di scambio per favorire la fusione di Enìa in Iren.

Lo spostamento del baricentro del potere interno a Enìa ha trovato conferma nell’ultima riunione degli azionisti Iren S.p.A.: in tale riunione le richieste dei Sindaci reggiani sono stati bocciate da Fsu, la Holding che riunisce Genova e Torino. I Sindaci reggiani hanno chiesto il taglio degli emolumenti faraonici dei manager ed il raddoppio dei dividenti, le loro richieste sono state semplicemente ignorate.

Persino la Presidente della Provincia, Sonia Masini, svegliatasi da un lungo letargo, si è accorta che la situazione di Iren è ormai divenuta insostenibile.”