Confesercenti Emilia Romagna, già all’indomani del primo sisma, si è immediatamente attivata proponendo di adottare alcune misure per sostenere le imprese colpite.

Tra queste, ricordiamo l’esenzione dall’IMU per il 2012 e non solo la sua posticipazione, il rinvio di tutte le scadenze fiscali, contributive e delle rate dei mutui, fino al ritorno alla normalità, l’accesso a costi ridotti al credito, il rafforzamento dei fondi e dell’attività di garanzia dei Confidi.

Confesercenti nazionale, inoltre, ha messo a disposizione 500 mila euro a fondo perduto per le imprese associate danneggiate e ha costituito un Fondo per finanziamenti alle imprese a tasso zero.

L’Ente Bilaterale regionale (Ebter) ha stanziato 300 mila euro per sostenere lavoratori e imprese delle zone terremotate. Confesercenti regionale, oltre a finanziare l’attivazione di tre strutture adibite a punto di informazione e assistenza per i commercianti delle aree coinvolte e a garantire, attraverso Asshotel, la disponibilità di posti letto per gli sfollati, ha avviato una sottoscrizione per la raccolta fondi in aiuto alle imprese colpite.

Ora Confesercenti Emilia Romagna, sulla base delle informazioni sempre più dettagliate che stanno emergendo dalle realtà interessate, e considerato l’ovvio crollo dei fatturati delle imprese, ha chiesto che sia sospesa l’applicazione degli Studi di settore e dei parametri per l’anno 2012 per coloro che hanno subito danni nel sisma del 20 e del 29 maggio scorso nei comuni compresi dal Decreto del 1 giugno 2012, con l’aggiunta di Ferrara, e ha ribadito questa richiesta anche in sede di Osservatorio Regionale sugli studi di settore.

A giudizio del Direttore di Confesercenti Emilia Romagna, Stefano Bollettinari, le misure di ulteriore slittamento delle scadenze fiscali e contributive, nonché della sospensione degli studi di settore, unitamente all’aumento dei fondi di cui al Decreto legge 74/2012 riguardanti i contributi in conto interesse sui prestiti e le indennità a favore dei piccoli imprenditori, considerato il mancato reddito che stanno subendo, si impongono oggettivamente alla luce della constatata gravità della situazione.

Infine, ma non per importanza, per Bollettinari è fondamentale il ritorno il più presto possibile alla normalità dei centri storici dove si concentrano la maggior parte delle attività commerciali e sociali della vita cittadina; laddove ciò sia impossibile, è necessario trovare soluzioni alternative o temporanee che consentano ai commercianti di riprendere l’attività.