La delibera della Giunta regionale di approvazione dei progetti di formazione e relativa convenzione per l’anno 2012 con organismi di formazione professionale (Dlgr 97/2012), per un costo previsto di 863.061 euro, è oggetto di un’interrogazione del capogruppo della Lega nord, Mauro Manfredini.
In base a quanto riportato nel documento (allegato A) le persone alle quali vengono stipulati contratti di collaborazione per progetti specifici sulla formazione professionale – segnala il consigliere – risulterebbero “già in carico alla stessa Regione Emilia-Romagna ed inserite nella struttura dell’assessorato regionale alla formazione professionale, in alcuni casi, da molto tempo”.Il punto è – spiega Manfredini – che “tutte le persone alle quali sono stati assegnati incarichi dalla delibera in questione sono appartenenti ad alcuni enti di formazione professionale che, in tal modo, ne scaricano totalmente gli ingenti costi economici con proprio chiaro vantaggio, al fine di realizzare fantomatici progetti che appaiono decisamente incoerenti rispetto alle mansioni effettivamente svolte dagli stessi soggetti”. Senza contare che – segnala ancora l’esponente del Carroccio “le persone alle quali sono stati stipulati questi contratti a progetto risulterebbero inserite nei gangli vitali della formazione regionale ed appare del tutto evidente la loro ‘influenza’ relativamente, ad esempio, all’emissione dei bandi di gara, alla loro gestione”. Una situazione che “rischierebbe di provocare un duplice ‘conflitto d’interesse’, sia nella selezione dei bandi che in quella del personale, tanto più che non è dato sapere quale siano i criteri di scelta dei soggetti interessati. Infatti, – precisa in proposito Manfredini – non risulta mai essere stata bandita una gara tra gli enti di formazione per verificare la disponibilità di figure professionali utili agli scopi regionali; non sono noti i criteri in base ai quali si scelga l’uno o l’altro dipendente di un centro di formazione professionale e men che meno l’uno o l’altro centro”.
Manfredini chiede pertanto alla Giunta Regionale per quale ragione alcune persone del settore della formazione continuino a lavorare per la Regione, attraverso convenzioni come quella in questione, ormai da molti anni e non vengano, eventualmente assunte regolarmente, vista l’evidente “indispensabilità” del loro ruolo.
L’esponente della lega nord vuole poi sapere “se il sistema creatosi non si configuri invece come un modo per finanziare occultamente alcuni centri di formazione, mantenendone anche il personale in esubero presso le strutture regionali e se l’esecutivo regionale non ravveda un oggettivo “conflitto d’interesse” visto che diverse persone oggetto della convenzione già citata, finiscono per avere “influenza” importante sulle politiche per la formazione delle quali beneficiano i propri effettivi datori di lavoro proprio per i ruoli operativi ad essi affidati.
“A fronte di un apparato dell’assessorato numericamente importante e qualificato, è davvero necessario aggiungere onerose ‘convenzioni’ per assolvere a compiti di istituto dell’assessorato stesso?”, vuole poi sapere Manfredini, il quale sollecita infine la Giunta a rendere noti “quali provvedimenti voglia intraprendere per assicurare i principi di parità di trattamento, di trasparenza, di proporzionalità e di mutuo riconoscimento nella scelta e nel finanziamento dei progetti per i centri di formazione professionale emiliano romagnoli, così come previsto dall’art. 13 comma 2 della Legge Regionale n. 12/2003 e richiamata dalla stessa Delibera 97/2012”.