Il ruolo svolto dai Confidi, i Consorzi Garanzia Fidi, in collaborazione con le istituzioni e le associazioni di rappresentanza delle imprese, a sostegno dell’accesso al credito delle PMI è sempre più indispensabile con il perdurare della crisi economica. Contestualmente all’aumento delle attività di rilascio delle garanzie, è emersa l’esigenza di rafforzare la patrimonializzazione dei Confidi operanti come intermediari finanziari vigilati e di avviare la costruzione di sinergie intersettoriali, perseguendo economie di scala e di specializzazione.
Su questi temi si è sviluppato nella sede di Unioncamere Emilia-Romagna il convegno “Confidi in Emilia-Romagna: una scommessa vincente” che ha preso le mosse dal rendiconto dell’attività svolta nell’ultimo triennio da quattro Confidi (Fidindustria, Cofiter, Cooperfidi Italia, Unifidi) operanti in Emilia-Romagna come intermediari finanziari vigilati a fronte dei finanziamenti pubblici ricevuti.
Alla fine del 2011, le aziende della regione associate ai quattro Confidi erano 113mila e 300 pari al 26% del totale delle imprese iscritte alle Camere di commercio dell’Emilia-Romagna. Negli ultimi tre anni sono saliti volumi di operatività, numero delle pratiche, importi deliberati ed erogati ed il sistema complessivo delle garanzie ha fatto registrare una crescita del 19%.
Solo nel 2011, i quattro Confidi vigilati hanno erogato 1 miliardo e 322 milioni di euro.
Unioncamere italiana ed Assoconfidi hanno sottoscritto a livello nazionale un “Documento congiunto sulle politiche per l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese” con l’obiettivo di promuovere la realizzazione di azioni sinergiche e di interventi congiunti tra il sistema della garanzia e quello camerale a sostegno delle imprese di minori dimensioni”. Il documento individua come “principi cardine” per impostare gli interventi camerali a sostegno dei confidi: il rafforzamento patrimoniale, la razionalizzazione del sistema dei Confidi; l’armonizzazione delle regole; la finalizzazione delle risorse camerali.
“La crisi che attanaglia il Paese e la legittima domanda di credito delle imprese – ha affermato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello – richiedono risposte immediate. E’ indispensabile una visione che chiami in causa un sistema integrato di garanzia dove operatori pubblici e privati lavorano in sinergia. In questo scenario, il perno del settore della garanzia e il fulcro su cui deve poggiare l’azione pubblica non può che essere rappresentato dal sistema dei Confidi. Le Camere di commercio, al loro fianco, sono pronte a fare la propria parte, come dimostra l’impegno del sistema camerale dell’Emilia-Romagna a collaborare sul territorio nella ricerca di una sempre maggiore sinergia nell’uso delle risorse”.
In Emilia-Romagna è stato attivato un tavolo di lavoro a carattere operativo tra il Sistema Camerale e quattro Confidi iscritti all’elenco ex art. 107 del T.U.B (Fidindustria, Cofiter, Cooperfidi Italia, Unifidi) che ha iniziato a proiettare a livello territoriale le linee individuate nel Documento Unioncamere-Assoconfidi, impostando logiche di collaborazione intersettoriale volte all’efficientamento operativo, che saranno a breve formalizzate in un Protocollo di collaborazione, e avviando: attività congiunte di formazione e informazione, oltre che di analisi dell’evoluzione normativa..
“Anche in Emilia-Romagna è sempre più avvertita l’esigenza di innescare un circuito virtuoso tra crescita, risparmio e credito per recuperare la fiducia delle imprese e dei consumatori, condizionata negativamente dalla dominante incertezza –ha detto il presidente di Unioncamere regionale, Carlo Alberto Roncarati – Dopo più di tre anni di crisi prolungata, il tessuto produttivo appare chiaramente provato. Il mondo delle istituzioni, dei confidi, delle associazioni di rappresentanza delle imprese nella nostra regione hanno lavorato d’iniziativa per attenuare gli effetti della crisi. Il sistema camerale da parte sua, nel quadriennio 2008-2011 ha contribuito con circa 50 milioni di euro al sostegno dei confidi, di cui oltre 12 milioni solo nel 2011”.
Sono state messe in campo iniziative importanti da parte della Regione Emilia-Romagna, come ha ricordato nell’intervento conclusivo il presidente Vasco Errani.
“Occorre che in tempi rapidi arrivino segnali di inversione delle politiche europee. La fiducia si alimenta di fatti concreti. Sotto il profilo del credito, la parola chiave è costruire un sistema complementare ed integrato che parta dal livello nazionale ed eviti le sovrapposizioni. – ha detto il presidente Errani – La scelta dei Confidi intermediari vigilati è strategica, ma occorre porsi l’obiettivo prioritario della massa critica in questo processo di costruzione. Va anche considerata l’ipotesi di intersettorialità per i Confidi, punto di riferimento per le imprese. La Regione Emilia-Romagna sta per varare una delibera di 7,5 mln per la patrimonializzazione dei Confidi. Nella triangolazione banche- istituzioni pubbliche – Banca d’Italia, è necessario trovare, in presenza di risorse limitate la giusta dinamica. La stabilizzazione delle risorse pubbliche è sfida necessaria, ma non può prescindere dalla presenza di un chiaro disegno di politica industriale nazionale”.
Hanno portato il loro contributo anche il professor Lorenzo Gai, docente di Economia all’Università di Firenze ed i direttori dei Confidi regionali: Domenico Menozzi, Unifidi (“L’attività dei quattro Confidi in Emilia-Romagna nel triennio 2009-2011”), Emanuel Danieli, Fidindustria Emilia-Romagna (“L’incognita del deterioramento del credito e l’impatto dei principi IAS”), Ferruccio Vannucci, Cooperfidi Italia (“L’intervento pubblico a sostegno dei Confidi”) e Marco Barbero, Cofiter Emilia-Romagna (“Il progetto dei Confidi 107 in Emilia-Romagna”).