La Variante di San Polo d’Enza, è nodo il strategico per migliorare la viabilità dell’Asse di Val d’Enza che raccorda direttamente l’area collinara matildica alla via Emilia, al casello autostradale “Terre di Canossa-Campegine” fino al ponte di Boretto – Viadana e, quindi, alla nuova Cispadana regionale.

Questa mattina la presidente della Provincia di Reggio Emilia Sonia Masini e il sindaco di San Polo Mirca Carletti, insieme all’assessore alle Infrastrutture Alfredo Gennari ed ai dirigenti e tecnici di Provincia e Comune, hanno infatti dato il via alla costruzione del secondo tratto di tangenziale sampolese, quello che dal Lido porta da via Rampognana.

Questo intervento, che completa il tracciato del primo lotto da Fontaneto al Lido aperto al traffico nel novembre 2010, consentirà il riassetto della rete viaria all’intersezione fra la Pedemontana e l’Asse di Val d’Enza, permettendo un migliore smistamento del traffico in molte direzioni e risolvendo anche le interferenze con la viabilità urbana. Proprio a San Polo è infatti presente uno dei nodi infrastrutturali più complessi della provincia, a causa della convergenza di tre assi viari tanto importanti quanto, inevitabilmente trafficati: la Sp 12 (Asse di Val d’Enza) che collega San Polo a Montecchio, la Sp 23 (Pedemontana) proveniente da Scandiano, Rivalta di Reggio Emilia e Quattro Castella ed infine la Sp 513R, proveniente da Parma -Traversetolo e diretta a Canossa -Castelnovo Monti.

La nuova viabilità risolverà criticità che i cittadini conoscono bene, visto che il centro urbano di San Polo è interessato da un volume di traffico che oggi registra, nei periodi di punta, il passaggio di ben 26.000 veicoli, compresi diversi mezzi pesanti, al giorno: 8.000 veicoli dall’Asse di Val d’Enza, 10.000 dalla Sp 513R e altri 8.000 dalla Pedemontana. Numeri che, inevitabilmente, producono congestione del traffico, incidendo negativamente sulla sicurezza stradale e sulla qualità della vita nel centro di San Polo. Il primo tratto della Variante, aperto al traffico a fine 2010, ha già in parte migliorato la situazione: ora, con il secondo lotto, il flusso veicolare sarà ancora più fluido, a tutto beneficio del traffico locale e di chi abita in centro.

”Questo intervento prevede un finanziamento di quasi 5,4 milioni di euro che , aggiungendosi ai circa 5,3 milioni di euro del tratto già realizzato, portano a quasi 11 milioni di euro destinati alla viabilità dell’asse val d’Enza a San Polo – sottolinea la presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini – E’ uno sforzo di cui siamo fieri, ancora di più in questi momenti di particolare difficoltà economica, reso possibile anche grazie al lavoro svolto insieme al Comune di San Polo, che si è fortemente impegnato contribuendo al finanziamento e dando la sua collaborazione per la realizzazione dell’opera. Abbiamo lavorato e continuiamo a impegnarci per realizzare infrastrutture viarie utili e di qualità perché vogliamo che il nostro territorio sia competitivo per i settori produttivi, sia comodo e sicuro per gli spostamenti dei cittadini, sia raggiungibile per chi intende visitare questa bella provincia”.

“Abbiamo fortemente voluto quest’opera perché era necessario risolvere il nodo viabilistico di San Polo e, allo stesso tempo incrementare la sicurezza per i cittadini e per gli utenti della strada – aggiunge l’assessore provinciale alle Infrastrutture, Alfredo Gennari – L’asse viario della Val d’Enza è importante per i collegamenti verso la via Emilia ed il casello autostradale Terre di Canossa–Campegine sull’autostrada, ma rappresenta anche una porta d’ingresso al prestigioso territorio matildico. Anche in quest’ottica abbiamo sviluppato tutte le sinergie sia con il Comune sia con la Sovrintendenza, che ringraziamo per la disponibilità, l’impegno e la ricerca di soluzioni di qualità”.

Per il sindaco Mirca Carletti “la tangenziale di San Polo d’Enza non rappresenta solo un progresso, seppur consistente, nella viabilità e nella mobilità dell’intera Val d’Enza, ma ci offre l’opportunità di pianificare interventi di più ampio respiro, come la creazione di un centro commerciale naturale o interventi di mobilità sostenibile: misure che vanno ad incidere sulla sfera economica e commerciale del paese, ma che costituiscono soprattutto un miglioramento decisivo della qualità di vita di tutti i cittadini”.

I numeri della nuova strada

Il secondo tratto della Variante di San Polo avrà una lunghezza di 1 chilometro e 432 metri, con 380 metri di rami di raccordo, e consentirà il completamento dell’intero semi-anello intorno al centro abitato di San Polo da Fontaneto (sulla Sp 513R in direzione di Ciano d’Enza) fino al raccordo con la Sp 12 su via Rampognana in direzione Montecchio. La nuova strada sarà di categoria C2, avrà cioè due corsie larghe 3,50 metri l’una e due banchine laterali di 1,25 metri ciascuna, per una larghezza complessiva di 9,50 metri.

Il costo complessivo dell’opera è di quasi 5,4 milioni di euro con risorse della Provincia. I lavori sono particolarmente impegnativi e si prevede che verranno completati per la primavera 2013.

Il progetto prevede infatti un sottopasso alla Sp 513 da Traversetolo che è stato ridotto in lunghezza rispetto alla galleria concepita originariamente, ricercando una soluzione più idonea per il paesaggio d’intesa con la Sovrintendenza, assieme alla quale la Provincia ha effettuato specifici sopralluoghi. Sarà inoltre realizzata una rotatoria per raccordare direttamente la Sp 513 R (lato Parma) con la nuova tangenziale e permettere l’accesso al centro storico ed al quartiere di Via Di Vittorio, anche con un percorso pedonale. Nell’occasione, verrà pure riorganizzato l’incrocio tra via Di Vittorio e la Sp 12 grazie a un “tornantino” che darà la priorità a via Di Vittorio (a senso unico), rallentando l’accesso al centro dei mezzi provenienti dalla Montecchio. Si ridurrà inoltre il traffico sul tratto terminale di via Di Vittorio, in direzione centro, introducendo un senso unico in uscita dalla nuova rotatoria.

Il bando di gara per l’appalto è stato svolto dalla Provincia con il metodo dell’offerta più vantaggiosa che prevede proposte migliorative da parte delle ditta, una procedura che richiede tempi più lunghi, ma che in compenso consente di migliorare gli interventi elevando la qualità sia delle opere sia del loro inserimento nel paesaggio. Una caratteristica di qualità del progetto è infatti la sistemazione, la pulizia e la nuova piantumazione nel versante sotto la Rocca. Questo permetterà anche un migliore inserimento nel contesto storico-architettonico della Rocca, riconnettendola al Parco Lido con un sistema di percorsi pedonali e ciclopedonali. In questo modo sarà possibile rivitalizzare gli spazi della Rocca, che potranno essere destinati anche a manifestazioni pubbliche e di tipo commerciale: in prossimità della Rocca sarà poi realizzato di un punto informativo che illustrerà con appositi cartelli alcune note storiche ed architettoniche sulla Rocca e sui ritrovamenti.

L’inserimento paesaggistico-ambientale prevede in vicinanza della Rocca un rivestimento a legno dei muri di contenimento del sottopasso stradale ed un inverdimento con piante rampicanti. E’ stata inoltre appositamente studiata una ampia rinaturazione in fasce ai lati della strada, della rotatoria e degli svincoli che verranno schermati con alberi e arbusti , e sarà valorizzato il viale storico con interventi sul verde la sistemazione delle aiuole stradali.

Prevista anche la posa di due barriere fonoassorbenti, la prima alta 2,50 metri e lunga 30 in prossimità di via Di Vittorio in direzione di via Rampognana; la seconda alta 1,50 metri e lunga 40 metri in prossimità dello svincolo di uscita dalla nuova rotatoria in direzione Traversetolo.

Nel tratto in trincea, tra la Rocca e il fabbricato denominato “ex-Tartaruga”, è prevista la realizzazione di un asfalto speciale fonoassorbente per una lunghezza di 170 metri e più a nord, in vicinanza dei parcheggi, si realizzerà una duna in terra lunga circa 100 metri con la duplice funzione di schermatura acustica e di miglior inserimento paesaggistico-ambientale.