«La vicenda della gara degli impianti fotovoltaici nelle scuole superiori modenesi dimostra che quando le istituzioni, a vari livelli, sono attente e mettono al primo posto la difesa della legalità, è possibile contrastare con efficacia i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti pubblici». Lo afferma Stefano Vaccari, assessore provinciale all’Ambiente, commentando la revoca avvenuta di recente da parte della Provincia di Modena dell’autorizzazione per un subappalto da 140 mila euro nell’ambito dei lavori per la realizzazione di una serie di impianti fotovoltaici sulle scuole superiori modenesi con un investimento di quasi cinque milioni di euro. A seguito delle verifiche disposte dalla Provincia, infatti, è emerso che la ditta subappaltatrice non aveva ottenuto la certificazione antimafia.
«Verifiche – sottolinea Vaccari – tra l’altro non obbligatorie per legge, in quanto si trattava di un subappalto per una cifra inferiore alla soglia che fa scattare controlli più stringenti, ma che abbiamo deciso di effettuare comunque, sulla base del protocollo previsto nell’ambito dell’Osservatorio appalti della provincia di Modena. Se poi la Prefettura di Brescia, città sede della ditta in questione, ci avesse risposto con maggiore sollecitudine, avremmo deciso anche in modo più rapido».
La Provincia ha realizzato impianti fotovoltaici per produrre energia elettrica sui tetti dell’istituto Guarini e liceo Wiligelmo in via Corassori e dell’istituto Cattaneo in via degli Schiocchi a Modena, mentre stanno per entrare in funzione altri impianti sul Luosi e Galilei di Mirandola, negli istituti Morandi e Calvi a Finale Emilia.
A regime tutti gli impianti consentiranno di produrre circa 1.150.000 kwora, ovvero il 15 per cento circa del fabbisogno di energia elettrica dell’amministrazione.