“Sei clandestino? Vai a Modena a sposarti. Là troverai un giudice che ti dà il via libera e poi sarai ricevuto con tutti gli onori in Municipio dal Sindaco. Non è una pubblicità ingannevole, ma è quello che succede veramente. Una città a misura di chi non ha il permesso di soggiorno. Se per caso poi qualcuno, come quelli delle Forze dell’Ordine, si azzarda a fare il proprio dovere e conduce al CIE per espellere chi non ha il diritto di soggiornare legalmente, arriveranno in soccorso la sinistra e le sue associazioni dentro e fuori dalle istituzioni. Poi toccherà alla magistratura che a Modena non giudica in base alle norme, ma secondo coscienza come ha detto chi ha liberato dal CIE due bosniaci. Infine, come in ogni fiaba che si rispetti il gran finale della propaganda in pompa magna. Cerimonia in Municipio con azzardate enunciazioni di pseudo egalitarismo spinto al massimo dell’ideologia da parte del Sindaco della città. Amici clandestini, non è il Paese di bengodi. Si chiama Modena, dove le regole sono un optional”.

Così il Consigliere regionale Andrea Leoni del Pdl in merito al matrimonio celebrato in Municipio a Modena tra un clandestino e una cittadina italiana.