Sono espressioni forti quelle utilizzate dai vertici di Confapi Modena, nella valutazione delle ultime notizie circa la politica di bilancio del Comune: “Siamo indignati, e al tempo stesso esterrefatti, di fronte alle misure annunciate – dichiara il Presidente Dino Piacentini dalle prime valutazioni si profila un cumulo di oneri tale da lasciare letteralmente annichiliti”.

La presa di posizione di Confapi Modena si basa su argomentazioni precise, che riguardano sia l’impostazione generale, cioè politica, dei provvedimenti, sia le singole misure. Prosegue Piacentini – “Ci è stata rappresentata una manovra che per circa due terzi è composta da nuove entrate e per meno di un terzo da interventi sulla spesa. C’è davvero da chiedersi in che mondo vivano questi amministratori, che gravano le famiglie e le aziende di ulteriori balzelli senza rendersi conto che così facendo stanno tagliando il ramo sul quale sono seduti non solo loro, il ché sarebbe poco male, ma l’intera comunità locale, fatta di famiglie che già faticano ad arrivare alla fine del mese e di piccole imprese che da quattro anni stanno letteralmente combattendo per sopravvivere alla crisi ”.

“Abbiamo avuto la conferma – continua Piacentini – che si tratta di una precisa quanto miope scelta politica: caricare l’asino-impresa anche a costo di farlo schiattare. Gli esempi sono innumerevoli, e non riguardano solo gli aspetti della tassazione, fra questi il più eclatante è quello dei tempi di pagamento, bellamente allungati senzatroppi problemi anche fino a 3 anni. Ora, è a tutti evidente che un piccola-media impresa non può sopportare una dilazione del genere, quindi non le resta che ritirarsi, lasciando senza lavoro i dipendenti e lasciando campo libero a imprese che possono permettersi di aspettare anni per incassare, magari perché le loro fonti di finanziamento non sono limpidissime, salvo poi andare magari ad istituire l’ennesima commissione comunale, la quale verificherà che i buoi erano scappati da tempo”.

Un altro carico che l’associazione delle Pmi modenesi stigmatizza è quello rappresentato dalla Tia, il cui aumento è stato annunciato nella misura del 3,6%. Il direttore Massimo Fogliani dichiara: “È vero che si tratta di un ritocco contenuto, ma, per favore, siamo seri e non si faccia finta di non capire che tanti piccoli aumenti finiscono per rappresentare un aggravio complessivo di proporzioni insostenibili. Trovo scorretto il tentativo fuorviante di parlare di un aumento di soli cinque euro a famiglia. Questi 5 euro vanno sommati a tutti gli altri che la manovra presentata andrà a prelevare dalle tasche dei modenesi, somma che per i piccoli e medi imprenditori, ripetiamo, sarà insostenibile”.

A proposito della Tia, Fogliani conclude con un’ulteriore osservazione: “È stato riferito che negli ultimi 5 anni la tariffa è aumentata del 13,3% rispetto a un tasso di inflazione dell11,6%. Ciò significa semplicemente che in anni in cui le imprese hanno registratocontrazioni di giro d’affari e di marginalità, ad Hera è stato garantito un margine di quasi il 2% su un servizio a bassissimo valore aggiunto come quello della raccolta dei rifiuti. Non male davvero! Si è anche detto che uno deimotivi dell’aumento è stato il lievitare dei costi di trasporto, pari al 7%; bene, anche rispetto a questa giustificazione, le nostre imprese non possono che esprimere la loro grande invidia nei confronti di un ente che può permettersi di scaricare l’onere sui clienti, dal momento che opera in regime di monopolio”.

“Il Comune – prosegue Fogliani – dovrebbeinvece interrogarsi sull’opportunità, e anche sull’eticità, di continuare a spremere cittadini e imprese per garantire e garantirsi i dividendi che la multiutility ha seguitato a distribuire anche in questi anni di stretta economica, addirittura aumentando quello dell’ultimo esercizio.

Leggiamo poi sui prospetti ufficiali di Hera che si intende perseverare in questa direzione, e che il piano prevede, cito testualmente, ‘unapolitica di dividendi in crescita per i prossimi 4 anni fino a portare il valore unitario della cedola 2014 a 11€cent per azione’. Buono a sapersi, i cittadini e le imprese modenesi sanno quindi find’ora che, accada quel che accada, Hera deve guadagnare sempre di più, e se anche i costi aumenteranno, se la crisi proseguirà, non c’è problema: basterà aumentare le tariffe!”.