Si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere i quattro poliziotti arrestati a Bologna con l’accusa di aver commesso rapine durante controlli a stranieri, nell’interrogatorio di garanzia condotto dal gip Alberto Ziroldi.
F.P., A.P. e V.A. sono stati sentiti in carcere, presenti anche il procuratore aggiunto Valter Giovannini e il pm Manuela Cavallo, titolari dell’inchiesta. G.N., invece, è stato interrogato in ospedale, al Policlinico S.Orsola, dove si trova ricoverato, anche se non più in terapia intensiva, dopo che aveva avuto un malore il giorno dell’arresto.
Nel frattempo si è insediata in mattinata, negli uffici della questura di Bologna, Daniela Stradiotto, il funzionario del ministero dell’Interno inviato dal capo della Polizia Antonio Manganelli con il compito di portare avanti un’attività ispettiva sull’arresto di quattro agenti delle volanti. Stradiotto ha già incontrato il questore, Vincenzo Stingone.
”Ci può essere l’amarezza e la rabbia. Ma qui divisioni non ce ne sono”, ha voluto chiarire lo stesso questore, in riferimento al clima che si respira negli uffici. ”La rabbia, semmai – ha proseguito – è per i presunti colpevoli. Ci può essere una battuta infelice di qualche singolo, ma non ne facciamo un caso. A Bologna ci sono 1.100 poliziotti: la mia amarezza è la loro amarezza”. Le indagini, ha ricordato, ”sono partite da qui e non abbiamo guardato in faccia nessuno”. E la squadra Mobile, che ha fatto gli accertamenti e ha arrestato i colleghi poliziotti, ”non è un corpo estraneo, ma un ufficio della questura”. Il questore ha anche spiegato di aver incontrato nei giorni scorsi tutti gli agenti delle Volanti: ”Ho detto loro: continuate a fare il proprio dovere, lavorate con onestà”.