Andrea e Senad S., i fratelli di 23 e 24 anni di origine bosniaca ma nati e cresciuti a Sassuolo, che da circa un mese sono trattenuti al Centro di Identificazione ed Espulsione di Modena dopo che i genitori hanno perso il lavoro e si sono ritrovati senza permesso di soggiorno, hanno scritto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.“Siamo nati e vissuti sempre in Italia – scrivono Andrea e Senad -. Sebbene i nostri genitori non abbiamo ottenuto il rinnovo del permesso di soggiorno perché attualmente disoccupati, ci sentiamo profondamente italiani: abbiamo frequentato le scuole dell’obbligo in Italia, conosciamo usi e costumi italiani e tifiamo il Sassuolo Calcio – scrivono i due giovani in una lettera indirizzata alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano -.
In questa specie di carcere ci chiamano ‘ospiti’, ma noi non siamo né ospiti, né intrusi. Siamo bloccati al Cie, a spese dei contribuenti, in attesa di un provvedimento che non potrà mai essere eseguito… L’assurdità della nostra storia è che non possiamo essere espulsi perchè la Bosnia non sa neanche chi siamo”.
Effettivamente, se le autorità italiane volessero espellerli, non ci sarebbe alcun paese estero a cui consegnarli. Questo perché i genitori non li hanno mai registrati all’ambasciata bosniaca e loro non sono mai usciti dall’Italia.