Alla relazione del difensore civico, illustrata lunedì 5 marzo in Consiglio comunale, sono seguiti gli interventi di alcuni consiglieri che hanno ringraziato Giuseppe Ferorelli per il lavoro svolto.
Sergio Celloni, Mpa, ha affermato di essere sempre stato a favore della figura del difensore civico. “Non sono d’accordo sui tagli alle Amministrazioni, prima fonte di democrazia partecipata, e i costi della politica sono ben altri”, ha detto. “Sono convinto che le realtà cambino perché c’è stata una totale inefficienza nel capire il ruolo di certi servizi”.
Vittorio Ballestrazzi, Modenacinquestelle.it, ha evidenziato l’aumento progressivo dei casi trattati e la percentuale significativa dei fascicoli su Hera, “azienda che dà problemi”. Pur considerando “molto utile” il servizio del difensore civico, per il consigliere “questa attività dovrebbe essere svolta a titolo gratuito, visto che arriva solitamente alla fine di un percorso professionale; diverso sarebbe in caso di concorso pubblico”, ha aggiunto.
Anche Sandro Bellei, Pdl, ha evidenziato che gli interventi più numerosi sono stati quelli relativi a Hera e alle politiche sociali per l’abitazione. “È possibile scendere un po’ più nel concreto? Il capitolo Hera lascia aperte molte porte: di cosa per lo più si sono lamentati i cittadini nel rapporto con la multiutility? E sulle politiche sociali abitative, fiore all’occhiello dell’Amministrazione, che tipo di reclami arrivano?”, ha chiesto.
Francesco Rocco, Pd, si è detto a sua volta “preoccupato” che la figura del difensore civico venga abolita. “Il servizio che svolge è un atto di civiltà, un’opportunità in più che i cittadini hanno per verificare se un provvedimento amministrativo che non li convince sia legittimo”, ha detto. “Mi auguro si trovi una soluzione e ringrazio Ferorelli che finora ha svolto questa attività egregiamente”.
Federico Ricci, Sinistra per Modena, ha ripreso il tema della mobilità ciclistica introdotto da Ferorelli per ricordare il piano generale approvato dal Consiglio nel 2011, che pone “non solo come chilometri ciclabili, ma anche come conoscenza, fruibilità e accessibilità. Ci piacerebbe si potesse definire la possibilità di circolare contromano in bicicletta in alcune vie del centro”, ha concluso.
Nel dibattito è intervenuto anche il sindaco Giorgio Pighi, che ha evidenziato come il superamento della figura del difensore civico non rappresenti un passo avanti per le relazioni civili nel Paese. “E’ una esperienza in crescita e che necessita di una assimilazione profonda in tutti i territori che l’hanno adottata; il fatto di dover abbandonare questo percorso dispiace a tutti. Mi auguro ci possa essere un ripensamento da parte del legislatore”, ha affermato.
A concludere il dibattito è stato lo stesso Giuseppe Ferorelli che, rispondendo alle domande di Bellei, ha spiegato come le pratiche relative a Hera riguardino in gran parte “difficoltà di rapporto con la multiutility, dovute alla necessità di recarsi direttamente alla sede per sbrigare pratiche, all’attesa o alla consistenza delle bollette. Per le pratiche relative all’abitazione – ha inoltre aggiunto – i casi più frequenti sono stati quelli sollevato da debitori che si sono visti staccare elettricità e gas”. Ferorelli si è infine detto d’accordo sulla proposta di modificare le regole della mobilità ciclistica per consentire il transito contromano in alcune piccole strade a senso unico.