“Esprimiamo soddisfazione per la scelta della Rai, di tornare sui propri passi. Rinunciando così ad esigere dalle aziende il pagamento dell’abbonamento speciale per il mero possesso di computer e apparecchiature simili, utilizzati normalmente in ambito strettamente lavorativo e non finalizzati alla ricezione di programmi televisivi. Pagamento che avrebbe gravato pesantemente su migliaia di imprese”. È questa la posizione di Confesercenti Modena in merito ad una scelta che se avesse trovato compimento avrebbe significato, anche per il nostro territorio, un ulteriore aggravio delle già difficili condizioni per migliaia di PMI del commercio, del turismo e dei servizi.

Secondo quanto specificato dalla Rai infatti, il pagamento del canone speciale sarà dovuto dalle imprese solo in caso di possesso di ‘computer utilizzati come televisori (digital signage)’. “Una definizione a ben vedere però – aggiunge l’Associazione imprenditoriale modenese – assolutamente priva di valore giuridico, e implicitamente ambigua: rimane tuttavia da specificare se la Rai, parlando di ‘computer utilizzati come televisori’, intenda dispositivi in grado di ricevere il segnale televisivo o semplicemente adattabili alla ricezione dello stesso. L’interpretazione delle affermazioni dell’ente televisivo italiano inoltre è resa ancora più difficile dall’espressione digital signage. Con la quale, infatti, si indica solitamente una particolare forma pubblicitaria, i cui contenuti vengono mostrati ai destinatari attraverso schermi elettronici o videoproiettori appositamente sistemati in luoghi pubblici. Un utilizzo decisamente più assimilabile a quello di un cartellone digitale che di un normale televisore. È auspicabile quindi in merito l’intervento del Governo e del Parlamento al fine di chiarire al di là di ogni dubbio, e una volta per tutte, la normativa relativa al canone”.