Non dovevamo arrivare a questo punto ma ora che ci siamo risolviamo in fretta la questione ripristinando quel tessuto di collaborazione che ha permesso a RE di essere all’avanguardia nei servizi e di avere un servizio di trasporto pubblico, certo non all’avanguardia, ma comunque buono per le risorse a disposizione.

Siamo molto amareggiati per la situazione che si è creata perché sappiamo bene che nessuno può permettersi questa situazione; non se la può permettere l’azienda: ogni disservizio diminuisce le sue entrate e aumenta i costi (oltre a sgretolarne l’immagine), né i lavoratori, che nell’azienda hanno la certezza dell’occupazione e un buon clima aziendale è indispensabile per lavorare serenamente, né tantomeno gli utenti che devono ricevere il servizio promesso, né i cittadini che con le loro tasse contribuiscono al funzionamento di questo sistema.

Tutti i soggetti coinvolti hanno il dovere di trovare in fretta un punto d’incontro. Tutti gli attori coinvolti devono essere disposti a sacrifici affinché la nuova SETA funzioni bene a vantaggio di tutta la collettività, ma il sacrificio per essere condiviso deve essere equamente distribuito e tale da dimostrare che farlo ne vale la pena.

Condanniamo qualsiasi azione sproporzionata perché ottiene reazioni sproporzionate che a loro volta generano ulteriori reazioni.

Spezziamo questa catena; all’azienda chiediamo l’umiltà di ascoltare e vedere ciascun territorio per le caratteristiche che lo contraddistinguono. Non è mortificando i lavoratori che si ottengono i risultati migliori; coinvolgimento e partecipazione sono ingredienti essenziali senza i quali nessun progetto ambizioso può prendere corpo.

Il nostro Circolo è a completa disposizione di coloro che sono interessati a risolvere la questione.

(Circolo PD – ACT)