“Spezzare” a Mantova la tratta ferroviaria da Modena a Verona per permettere l’inserimento, dal prossimo mese di aprile, di tre treni in grado di coprire tutti i viaggi svolti attualmente da Trenitalia tra Modena e Mantova ma con percorrenze complessive superiori a quelle attuali. È questo il contenuto del progetto che Trenitalia ha recentemente presentato alla Regione Emilia Romagna con l’obiettivo, come ha spiegato Stefano Vaccari, assessore provinciale all’Ambiente e Mobilità, rispondendo a un’interpellanza sul tema della consigliera Monica Brunetti (Pd), «di riportare alla normalità il servizio reso agli utenti della Modena-Mantova soprattutto per quanto riguarda il materiale rotabile impiegato e il rispetto degli orari».

Il progetto prevede l’affidamento in dotazione direttamente alla Direzione trasporto passeggeri della Regione Emilia Romagna di tre “Ale582” a tre carrozze che coprirebbero, appunto, il tratto Modena-Mantova, mentre sulla Mantova-Verona continuerebbero a essere impiegati gli attuali “Ale801”. Gli “Ale582”, per quanto risalenti agli anni 1987/88, sono stati oggetto di recente ristrutturazione e sono ritenuti da Trenitalia più affidabili del materiale attualmente in servizio. «La società – ha aggiunto Vaccari – ha affermato di essere in grado al momento di proporre solo questo progetto, sia per carenza di materiale rotabile disponibile sia per la scarsità di risorse finanziarie che non consentono di garantire percorrenze superiori a quelle previste dall’orario attuale. Ma in mancanza di alternative a breve termine – ha commentato – il progetto, con le maggiori garanzie dichiarate da Trenitalia anche in merito alla manutenzione dei mezzi, costituisce comunque un miglioramento rispetto alla situazione attuale». Evidenziando che nelle fasce orarie a maggior frequentazione tre carrozze non sono sufficienti, Vaccari ha poi riferito che la Regione ha chiesto al Consorzio trasporti integrati di impiegare per tali corse materiale rotabile più capiente.

Nella replica Monica Brunetti ha evidenziato che «l’adozione di treni a tre carrozze comporta una riduzione del 25 per cento dei posti che, negli orari di punta, rischia di causare gravi problemi» e che un obiettivo fondamentale da raggiungere «è il cadenzamento orario regolare di un’ora sulla Modena-Mantova e mezz’ora per la Modena-Carpi».