Invitare il Governo a modificare i provvedimenti legati all’applicazione dell’Imu per i fabbricati rurali e i sindaci della provincia di Modena a non applicare l’aliquota massima per i fabbricati rurali a uso strumentale. È l’impegno chiesto alla Provincia di Modena dall’ordine del giorno, sottoscritto da tutti i gruppi consiliari e presentato da Dante Mazzi (Pdl), approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale.
Nel documento si ricorda che è data facoltà ai Comuni di ridurre l’aliquota massima, pari allo 0,2 per cento, applicabile ai fabbricati rurali a uso strumentale e si osserva come il reddito dominicale determinato per i terreni, già assoggettato a rivalutazione e a un moltiplicatore più elevato, comprenda anche quello dei fabbricati a uso strumentale che insistono sul fondo.
Negli interventi al dibattito, i consiglieri hanno riconosciuto le gravi difficoltà in cui si trovano i sindaci nella redazione dei bilanci ma li invitano comunque a «non applicare l’aliquota massima prevista per non rischiare di aggravare in misura non proporzionale l’onere fiscale sulle aziende agricole che rileva ai fini della loro competitività».