Nella seduta di ieri pomeriggio, venerdì, la Giunta della Provincia di Reggio Emilia ha approvato il primo passaggio ufficiale verso lo spegnimento dell’inceneritore di Cavazzoli. Ha infatti concluso favorevolmente la valutazione ambientale dell’ampliamento dell’impianto di compattazione presente nel centro di gestione rifiuti di via dei Gonzaga, che si renderà possibile solo a seguito della chiusura del termovalorizzatore. Tale ampliamento è incluso nel rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale dell’impianto di via dei Gonzaga, in cui è inserito l’inceneritore, che è operativa dal 10 maggio 2007 per una durata di cinque anni. Iren aveva quindi l’obbligo, a sei mesi di distanza dalla scadenza, di presentare un nuovo progetto per il rinnovo dell’autorizzazione. Tale progetto, in linea con quanto previsto dal Piano d’ambito approvato in via definitiva lo scorso 16 dicembre, esclude la delocalizzazione del termovalorizzatore ed al contempo ne prevede lo spegnimento. La fossa dell’inceneritore sarà utilizzata come spazio di supporto ad una nuova pressa dei rifiuti che avranno come destinazione finale, nella fase di transizione 2012-2015, le discariche.
Il progetto, nel dettaglio, prevede l’installazione della nuova pressa di compattazione di rifiuti, che si somma alle tre già esistenti nel centro di via dei Gonzaga, unitamente alla riconversione parziale e transitoria di alcune componenti impiantistiche dell’inceneritore in via di dismissione (impianto di aspirazione e trattamento degli odori). A seguito della cessazione dell’attività dell’inceneritore, entrerà dunque in esercizio la pressa di nuova installazione, che sarà attiva fino all’attivazione dell’impianto di trattamento meccanico-biologico (Tmb) di Gavassa, prevista per il 2015. In questo modo si avrà un aumento dei quantitativi massimi di rifiuti che potranno essere sottoposti a pressatura, dato che i rifiuti attualmente avviati ad incenerimento saranno sottoposti a compattazione per ottimizzare i trasporti, in vista del successivo conferimento in discarica.
Nella fase di cantiere, oltre all’installazione della nuova pressa, è prevista la rimozione di alcune strutture a servizio dell’attuale inceneritore (umidificatori polveri, nastro trasportatore, impianto di stoccaggio e dosaggio additivi di combustione) e la dismissione e bonifica di altre strutture e componenti impiantistiche a servizio dell’inceneritore stesso che non verranno più utilizzate (fabbricato forni, elettrofiltri, piazzali di accumulo delle scorie, eccetera).
Le valutazioni sulla compatibilità ambientale del progetto, inserito nel percorso più ampio previsto dal Piano d’ambito, sono state effettuate dalla Provincia sulla scorta degli esiti di un tavolo di lavoro congiunto che ha visto la partecipazione di Comune di Reggio Emilia, Arpa e Ausl.
“Dopo l’approvazione del Piano d’ambito e del Protocollo d’intesa per la realizzazione del Tmb, con l’atto deliberato ieri dalla Giunta si compie un ulteriore passaggio verso la nuova impiantistica e si stabilisce formalmente lo spegnimento dell’inceneritore entro il 10 maggio 2012 – commenta l’assessore all’Ambiente della Provincia di Reggio Emilia, Mirko Tutino – Con la raccolta differenziata oltre il 67% nel 2015, una tecnologia di Tmb a massimo recupero della materia e la nascita di un polo per il recupero a Novellara, la Provincia di Reggio Emilia ed i Comuni del nostro territorio hanno definito un assetto di medio-lungo periodo per la gestione dei rifiuti capace di ridurre al minimo la dimensione e gli impatti dello smaltimento e consentire il massimo recupero della materia. Credo che questa sia una strada obbligata per un pianeta in cui è necessario ridurre l’uso delle risorse naturali”.
L’iter del provvedimento è stato seguito, promosso e condiviso dal Comune di Reggio Emilia: “Dopo anni di approfondimento, ma anche di polemiche e incertezze, si procede a passo spedito nella direzione sancita dal patto con i cittadini di Cavazzoli e con la città per la chiusura dell’inceneritore entro maggio – dichiara l’assessore alle Risorse del territorio del Comune di Reggio Emilia, Ugo Ferrari – Nel contempo, con azioni concertate fra Provincia, Comuni e soggetti gestori, si dà corso al Piano d’ambito che a dicembre ha previsto di chiudere il ciclo dei rifiuti senza dovere ricorrere ad un nuovo termovalorizzatore, ma utilizzando politiche innovative e sostenibili anche economicamente. Una città intelligente che coglie la sfida della green economy deve sapere tradurre in una risorsa anche il governo del proprio ciclo di rifiuti”.