Sono trascorsi 25 anni da quando i primi quatto anziani sono entrati nella Casa della Gioia e del Sole, la struttura protetta sorta alla Crocetta per volontà di don Sergio Mantovani, parroco della parrocchia di Santa Caterina. Oggi gli ospiti sono 78; hanno un’età compresa tra i 57 e 99 anni, sono per la maggior parte donne e, quasi sempre, non hanno nessun parente che possa assisterli e accudirli. Per festeggiare il 25 esimo anniversario dell’ingresso dei primi ospiti, è stata celebrata una messa officiata dal vicario generale della diocesi di Modena, mons. Giacomo Morandi. «Diciamo grazie al Signore perché abbiamo fatto le nozze d’argento – dichiara don Sergio Mantovani, parroco di S. Caterina e presidente della Casa della Gioia e del Sole – Ci sono tante altre case per persone anziane; la nostra è impostata come una famiglia e i nostri anziani si trovano bene perché si sentono accolti e amati».
La Casa della Gioia e del Sole è gestita dall’omonima cooperativa sociale che aderisce a Confcooperative Modena. Gli ospiti soffrono generalmente di demenza senile, Alzheimer, malattie ossee e altre patologie tipiche della terza età. Vengono assistiti nelle normali attività quotidiane favorendo il mantenimento delle loro capacità fisiche, mentali, affettive e relazionali e, quando possibile, cercando il recupero funzionale delle persone non autosufficienti.
Nella Casa della Gioia e del Sole lavorano sessanta persone tra operatori socio-sanitari, animatori, infermieri, fisioterapisti e medici. «Noi ci mettiamo al servizio degli ospiti anche sensibilizzando il personale, al quale chiediamo di trattare gli ospiti come se fossero il loro papà e la loro mamma – aggiunge Tilde Radighieri, da 25 anni direttrice della Casa della Gioia e del Sole – Siamo stati la prima struttura privata cittadina a convenzionarsi con il Comune di Modena, con il quale i rapporti sono eccellenti da oltre vent’anni».
La struttura si mantiene con le rette pagate dalle famiglie degli ospiti, integrate in certi casi dal Comune, e grazie all’aiuto dei parrocchiani della Crocetta. «Non vogliamo pesare su nessuno, ci accontentiamo di stare a galla. Si sono realizzate le intenzioni dei ricchi con i soldi dei poveri», conclude don Sergio Mantovani.