Rivedere le direttive europee sulle sostanze illecite e assumere provvedimenti urgenti nell’interesse della salute dei consumatori: l’obiettivo è arginare la diffusione delle smart drugs, le cosiddette “droghe furbe“ vendute legalmente negli smart-shops per lo più come profumatori ambientali ma descritte e vendute sul web come simili alla cannabis, e che hanno una diffusione crescente.
E’ quando chiede l’ eurodeputato Tiziano Motti (gruppo Ppe, eletto nella list Udc del Nord Est) con un’interrogazione alla Commissione di Bruxelles. “Per le modalità di assunzione autonoma e senza sorveglianza medica da parte di giovani e meno giovani – sottolinea Motti – queste sostanze rappresentano una pericolosa tipologia di droghe prodotte da scarti di laboratorio, come recentemente appurato dai Nuclei Antisofisticazioni in Italia”. Fra gli esempi citati, quello della Salvia Divinorum venduta legalmente negli smart shpos come profumatore e “che le autorità italiane, dopo ricerche approfondite sugli effetti psicoattivi e allucinogeni della pianta, hanno deciso di mettere al bando, inserendo il suo principio attivo fra le categorie illegali“.
Inoltre Tiziano Motti rivolge un appello ai media perché parlino di “trash drugs” e non più di smart drugs al fine di “evitare di promuovere positivamente il fenomeno e favorire indirettamente le aspettative dei giovani consumatori“. L’eurodeputato reggiano ha ricevuto il plauso del capo dipartimento delle Politiche antidroga di Palazzo Chigi che “ha ringraziato Motti per la grande sensibilità dimostrata sull’argomento”.