Il comune di Scandiano ha mantenuto in questi anni un forte impegno nei confronti delle persone colpite dalla crisi o più in generale da situazioni di problematicità economica. Tale impegno si è poi concretizzato in linee operative attente, capaci di non innescare squilibri e di conseguenza ineguaglianze nell’accesso agli stessi da parte di particolari gruppi di persone. Nello specifico il sistema di contributi economici del comune sta sostenendo 128 utenti, suddivisi tra anziani, minori, adulti, affetti da tossicodipendenze e disabili, per varie spese vive, quali pasti mensa, assicurazioni e bolli, cure dentistiche, occhiali, attività sportive, trasporto scolastico, spese mortuarie, pagamenti luce, gas e altri, sostegno al reddito, spese condominiali, integrazioni affitti, borse lavoro.

I dati che si evincono dal lavoro della commissione assistenza – che decide mensilmente i contributi da erogare – parlano chiaro e smorzano una serie di pregiudizi sulla destinazione dei fondi: dei 114 mila euro erogati nel corso del 2010 oltre l’80% hanno interessato famiglie italiane per il pagamento di utenze per l’abitazione, integrazione al reddito e altre spese di carattere sociale e sanitario. Anche sul versante del patrimonio immobiliare di edilizia residenziale pubblica si ha la conferma del trend del dato: negli alloggi di proprietà comunale risiedono per oltre l’80% nuclei famigliari di cittadinanza italiana.

“Se poi si osservano infine le cifre relative ai servizi di assistenza anziani, la cui incidenza sul bilancio pubblico è molto più rilevante rispetto alle altre voci dell’area sociale – ha ricordato l’assessore alla persona Alberto Pighini – si evidenzia che tali servizi non sono usufruiti da utenti stranieri: il quadro complessivo delle erogazioni, verificato su dati certi, smorza dunque definitivamente un luogo comune che dipinge l’erogazione di contributi squilibrata verso una precisa fascia d’utenza. La sfida di fronte alla quale si trovano oggi gli enti locali non è tanto quella di sindacare su chi usufruisce maggiormente dei servizi, quanto invece riuscire a dare ad essi logiche progettuali e non meramente assistenziali, come abbiamo ribadito più volte, soprattutto in un momento di grave crisi economica come quello che stiamo attraversando”.