Prima con un colpo di mano se ne vanno in Serbia e mettono in ginocchio l’intero territorio faentino. Poi, grazie alla mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Omsa (Goldenlady) ed al ruolo delle istituzioni, siamo riusciti ad ottenere la Cassa integrazione sino al 12 Marzo 2012, utile a favorire la riconversione produttiva del sito.

Lo scorso 23 Dicembre si è tenuto l’ennesimo incontro in sede ministeriale per verificare lo stato di avanzamento degli impegni assunti con gli accordi precedenti.

La Goldenlady, alla faccia dei lavoratori, del sindacato e delle istituzioni, mentre era seduta al tavolo di trattativa aveva già deciso l’apertura della procedura di mobilità (licenziamenti) per tutte le maestranze dipendenti.

Un atto, provocatorio e arrogante, che non ha diritto di cittadinanza in una Regione come l’Emilia Romagna, dove da poche settimane è stato sottoscritto un patto per la crescita tra tutti i soggetti sociali ed istituzionali (compresa Confindustria), che rifiuta atti come quelli messi in campo dall’Omsa/Goldenlady e che si pone come obiettivo il rilancio produttivo del nostro territorio attraverso impegni condivisi e coesione sociale.

Questo comportamento è inaccettabile e vedrà una reazione compatta di tutti soggetti che si sono mobilitati contro questa strategia di disimpegno irresponsabile da parte del gruppo Golden Lady.

La Goldenlady deve ritirare la procedura di mobilità, ripristinare un confronto utile a ridare il futuro alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Omsa e al tessuto produttivo/occupazionale del territorio faentino, promuovendo iniziative per facilitare una soluzione della vertenza.

(Le Segreterie Regionali Emilia Romagna Cgil Cisl Uil)