Vincitore del Premio Ubu 2010 come spettacolo dell’anno, torna sui palcoscenici Finale di Partita per la regia di Massimo Castri. Nella sua lunga ed eccellente carriera Massimo Castri non si era mai confrontato con il genio della drammaturgia irlandese Samuel Beckett: lo fa qui scegliendo il suo testo più ‘teatrale’ Finale di partita, il cui titolo deriva da una mossa del gioco degli scacchi.

‘Effettivamente questa è la prima volta che metto in scena Beckett – ha dichiarato Castri -Rileggendo Finale di partita mi sono trovato a fare alcune considerazioni molto semplici: la scrittura di Beckett fa il paio con quella d Cecov nelle Tre Sorelle, lavoro che ho messo in scena un paio di anni fa, per la sua asciuttezza ed essenzialità; un momento di scrittura che nasce nell’800 ma che penetra nel ‘900 e del secolo scorso riassume, secondo me, nella maniera più efficace, alcuni stimoli’.

Protagonisti in scena Hamm, cieco e condannato a trascorrere i suoi giorni su una sedia a rotelle e Clov, il suo servo. I due vivono un rapporto conflittuale, in cui si consumano continui litigi e vessazioni come anche una reciproca dipendenza. Clov vive nell’eterna tentazione di andarsene senza però compierne l’atto. L’incalzante botta e risposta tra Hamm e il suo servitore sono l’ordito più evidente della trama del testo, sembrando un infinito alternarsi di mossa e contromossa scacchistica. In scena, incombe la presenza degli anziani genitori di Hamm, Nagg e Nell entrambi privi degli arti inferiori costretti a trascorrere la loro esistenza nei bidoni della spazzatura. Lo stesso Beckett, nel corso di alcune prove dello spettacolo allo Schiller Theatre di Berlino disse: “Hamm è il re in questa partita a scacchi persa sin dall’inizio. Nel finale fa delle mosse senza senso che soltanto un cattivo giocatore farebbe. Un bravo giocatore avrebbe già rinunciato da tempo. Sta soltanto cercando di rinviare l’inevitabile fine”.

‘Finale di Partita – ci dice Castri – racconta di un giorno particolare, (…) ha un percorso seminarrativo, da un certo punto di vista, che lo differenzia molto da Aspettando Godot. Un percorso che va da un punto A ad un punto B con un punto finale sospeso come sarebbe difficile non aspettarsi da Beckett’.

Teatro delle Passioni – Via C. Sigonio, 382 – Modena. Da martedì 22 a Martedì 29 novembre 2011

Per informazioni e prenotazioni

BIGLIETTERIA TELEFONICA 059 2136021 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13.

BIGLIETTERIA TEATRO STORCHI Largo Garibaldi, 15 – tel. 059/2136021, dal martedì al venerdì dalle ore 10.00 alle 14.00, sabato dalle ore 10.00 alle 13.00

BIGLIETTERIA TEATRO DELLE PASSIONI Via C. Sigonio, 382 – tel. 059/301880, martedì, giovedì e sabato dalle ore 16.30 alle 19.00

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