L’Università di Bologna comincia a fare i conti con la malattia che ci ha afflitto il governo: tagli su tagli ai finanziamenti che hanno bloccato qualsiasi turnover del personale docente.

In tutta risposta i docenti della Facoltà di Ingegneria, su impulso del Preside Diotallevi, vogliono introdurre un numero programmato a tutti i corsi di laurea triennale. Un numero programmato, dicono, “necessario per migliorare il livello della materia prima” riferendosi alle matricole appena diplomate. La scusa della mancanza di risorse viene utilizzata come cavallo di troia per ridurre il numero di “fannulloni” in ingresso.

Insomma: per guarire dai tagli del governo, si decide di tagliare gli studenti.

E’ invece evidente una gestione poco oculata delle poche risorse disponibili. Nell’ultima assegnazione alle facoltà la scelta dei dipartimenti della facoltà è stata di un avanzamento di carriera per 3 docenti associati (promozione che non aumenta la capacità didattica della Facoltà) invece della nomina a professore per 5 ricercatori, scelta che avrebbe portato un aumento del monte ore della didattica a disposizione degli studenti di Ingengneria di ben 600 ore.

A farne le spese di questa politica scellerata saranno gli studenti medi superiori aspiranti ingegneri che si vedranno respingere all’ingresso per colpe non a loro imputabili e la società tutta che si vedrà privata di energie intellettuali da spendere nella crescita di cui il nostro paese ha disperatamente bisogno.

Anche ora in cui il tasso di occupazione di un laureato triennale in ingegneria nei tre anni successi alla laurea è del 91%, nonostante la crisi

La Commissione Didattica della Facoltà di Ingegneria sta, in questi giorni, tentanto il tiro mancino di far approvare il numero chiuso a pochi mesi dalla scomparsa della struttura (con l’entrata in vigore del nuovo statuto) per lasciare ai nuovi dipartimenti la frittata già fatta per il 2012.

Può realizzarsi un’iniziativa tanto delicata in un anno che sarà caratterizzato da così tanti cambiamenti? Può la Facoltà a fine 2011 decidere per i dipartimenti che entreranno in scena a inizo 2012?

Il Sindacato degli Universitari e la Rete degli Studenti Medi condannano questa politica e continueranno ad opporsi a questo disegno.

(Raffaele Serra, Presidente del Sindacato degli Universitari – Alma Mater, Senatore Accademico dell’Alma Mater Studiorum, Membro del Consiglio Studentesco dell’Alma Mater Studiorum)