Pochi conoscono la storia e l’identità della prima donna sindaco di Sicilia. Vittoria Giunti, siciliana di adozione, per scelta d’amore, comunista e partigiana, fu la prima donna a ricoprire la carica di sindaco in Sicilia, dopo il fascismo. Grazie a Gaetano Alessi, giornalista freelance, oggi viene restituita memoria storica a questa donna straordinaria, che rischiava l’oblio con il libro “Le eredità di Vittoria Giunti”.

La nascente associazione Marx21 venerdì 11 novembre, alle ore 18, presso La Gabbella di via Roma, 68 a Reggio Emilia, presenta il libro alla presenza dell’autore, di Donato Vena (Segretario Provinciale dei Comunisti Italiani) e di Donatella Bortolazzi (Assessore regionale alle pari opportunità dell’Emilia Romagna).

Vittoria Giunti, classe 1917, fiorentina di origine, di famiglia antifascista, di tradizione ottocentesca per la libertà e il rispetto della persona fa una scelta di impegno, necessaria e sentita: diventa partigiana e lotta per la liberazione e la libertà. Il suo trasferimento in Sicilia la porterà a conoscere un’altra Resistenza, quella contro la mafia del feudo e per l’emancipazione femminile. In un’epoca di povertà e arretratezza, Vittoria conquista i siciliani, che per lei avranno parole di stima e affetto perché le riconoscono l’onestà intellettuale, l’amore per gli ideali, veri e universali, rappresentati fortemente dal Partito Comunista, per il quale milita e agisce rispondendo al sogno di libertà che aveva visto realizzare nell’Italia del 25 aprile del 1945. Spinta da questo entusiasmo Vittoria Giunti diventerà sindaco a Santa Elisabetta (AG), nel 1956.

Quarant’anni dopo, avanti con l’età, ma mai doma si ergerà a baluardo di un gruppo di ragazzi che da soli si opporranno a Raffadali (AG) alla più potente famiglia politico/mafiosa della Sicilia: quella dell’ex governatore di Sicilia Totò Cuffaro che proprio in quel paese ha avuto i natali.

Una terza “Resistenza” che passando dal tritacarne della mafiosità vedrà otto anni dopo i ragazzi vincere e la partigiana Vittoria andare via portando con se l’amore di un’intera comunità.

Il libro raccoglie tre interviste che la Giunti ha rilasciato alla rivista AdEst nel corso degli anni, ed ha come appendice tre articoli che raccontano la storia di AdEst dall’inizio della battaglia contro Cuffaro all’arresto dello stesso, passando per la vittoria del Premio nazionale “Giuseppe Fava” nel 2011.

La prefazione è curata dal giornalista di RaiNews e già direttore di Articolo21 Giorgio Santelli.