(Adnkronos) – Se venerdi’ non ricevera’ quanto richiesto, cioe’ un contributo economico necessario per pagare affitto e assistenza domiciliare, la sera stessa si incatenera’ il Comune. Non una minaccia ne’ un ricatto, solo l’ultimo grido di protesta di Giorgio P., 32enne di Castelfranco Emilia, malato da 3 anni di distrofia muscolare. Dopo aver tentato il suicidio, lo scorso 24 ottobre aveva intrapreso lo sciopero della fame e dei farmaci per provocare le istituzioni, ma dal sindaco ancora nessun contributo economico per pagare affitto e assistenza domiciliare.
Uno spiraglio sembrava potesse aprirsi lo scorso 3 novembre quando l’uomo era stato invitato a un incontro con il sindaco e l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Castelfranco, il direttore sanitario della usl del Comune emiliano e l’assistente sociale che sta seguendo il caso. “Avevano detto che avremmo trovato insieme una soluzione – racconta arrabbiato Pagano all’Adnkronos – ma l’unica cosa che sono riusciti a concedermi sono stati 500 euro per pagare l’affitto a novembre e dicembre”.
Nessun aiuto, dunque, per l’assistenza domiciliare, lamenta Giorgio P. che riferisce i dettagli della conversazione. “Dicono di non avere soldi per l’assegno di cura – spiega – Di chiedere al mio amico che ogni tanto viene a casa ad aiutarmi di continuare a farlo magari riducendo il suo lavoro ad un part-time. Altrimenti secondo loro potrei non pagare luce e gas”.
E un altro incontro con la psichiatra e l’assistente sociale e’ fissato per il prossimo venerdi’. Ma Giorgio P. ha smesso di nutrire speranze. Non ne vede più il senso, cosi’ annuncia il suo blitz. Alla casa comunale di Castelfranco, sulla sedia a rotelle, con il respiratore e una valigia di vestiti. “Se venerdi’ non cambiera’ nulla – avverte – mi trasferiro’ in Comune. Mi fermero’ davanti alla porta del sindaco finche’ non mi daranno una mano, quella sara’ la mia nuova residenza. E se qualcuno provera’ ad allontanarmi – assicura – mi incatenero’. Se poi mi vorranno denunciare mi faranno solo un piacere, almeno avro’ l’assistenza degli altri carcerati”.
“Venerdi’ proporro’ anche una petizione per chiedere le dimissioni del sindaco – avverte – perche’ ci sono tante persone che si lamentano. Ieri ho parlato anche con il prefetto di Modena Bruno Scognamiglio che si attivera’ chiamando il Comune e aprendo una procedura per fare chiarezza sul caso”.