Si chiama Sang Woo Ryoo, ha 16 anni e sogna di studiare a Yale come il fratello: è lui il miglior studente delle Olimpiadi internazionali di Scienze della Terra, la competizione nata in Oriente e tenutasi, per la prima volta nella sua storia, fuori dai confini dell’Asia. L’edizione modenese delle IESO (International Earth Science Olympiad) si è chiusa ufficialmente, ieri sera, con la cerimonia di premiazione tenutasi al Forum Monzani. Grandissima l’attesa dei 115 studenti in gara; molto alto, a giudizio unanime dei commissari, il livello di competenza dei partecipanti; tanti anche i premiati, con tutti e quattro gli italiani in gara andati a medaglia e con il Liceo scientifico Bazoli di Lecce che ha fatto man bassa di titoli. Studiano, infatti, in questo istituto sia Alessandro Manieri, una delle dieci medaglie d’oro, sia Giuseppe Licci, medaglia d’argento. Medaglia di bronzo, invece, per Stefano Roberti del Liceo scientifico Galilei di Trieste e per Giorgio Cocomello del Liceo scientifico Mamiani di Roma.
Il vincitore assoluto però è questo adolescente sudcoreano, dal viso solare, ma dalla volontà di ferro. Abita a Cheong-Ju, una città nella zona centrale del paese, studia alla Chungbuk Science High School e la sua storia personale è quantomeno singolare. Con un po’ di pudore, ha raccontato della propria passione per le Scienze della Terra e della propria volontà di studiare geofisica e seguire le orme del fratello maggiore attualmente studente negli States nella prestigiosa Yale University. Si è così scoperto che il fratello, Sun Woo Ryoo è stato il vincitore della seconda edizione delle IESO, quella tenutasi nelle Filippine nel 2008.
Per Sang Woo Ryo, ieri sera, a Modena, oltre alla medaglia d’oro, anche un premio speciale, una pietra con alcuni fossili meravigliosamente conservati, consegnata al giovane sudcoreano da Magda Rossi, la vedova di Antonio Rossi, il geologo e scienziato di fama internazionale, scomparso di recente. E’ in questo modo che le IESO hanno voluto rendere omaggio sia alla figura del modenese Antonio Rossi che a tutti coloro che hanno dedicato con spirito pionieristico, competenza e passione la propria vita allo studio delle geoscienze. A premiare gli altri giovani finalisti i rappresentanti degli enti che hanno collaborato, in questi mesi, alla buona riuscita di una manifestazione che in Europa nessuno aveva ancora visto: Carmela Palombo, dirigente del Ministero della istruzione, della università e della ricerca; Aldo Tomasi, rettore della Università degli studi di Modena e Reggio Emilia; Ermanno Galli della Fondazione Cassa di risparmio di Modena; Elena Malaguti, assessore all’istruzione della Provincia di Modena; Adriana Querzè, assessore all’istruzione e Simona Arletti, assessore all’ambiente del Comune di Modena; Massimo Mazzucchelli, direttore del Dipartimento di Scienze della Terra e Alessandro Gualtieri, presidente del Corso di Laurea in Scienze Geologiche della Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.
“E’ stata una grande edizione delle Olimpiadi – ha tenuto a sottolineare, con soddisfazione, Roberto Greco, colui che è stato il vero motore della manifestazione – sono cresciuti il numero dei paesi partecipanti, il numero degli studenti presenti e anche quello degli osservatori. Il ruolo degli osservatori, in particolare, è fondamentale. Sono coloro che avranno l’incarico, nei prossimi mesi, di organizzare anche in nuovi paesi non ancora coinvolti, le selezioni nazionali utili alla formazione della squadra di finalisti che poi parteciperà alla manifestazione internazionale”. Un modo per guardare lontano, anche se il futuro immediato delle Olimpiadi internazionali di Scienze della Terra è già stato tracciato: edizione 2012 in Argentina.