Nelle carceri “occorre intervenire nell’immediato, con risorse che permettano la gestione quotidiana delle strutture. Al tempo stesso è necessario garantire l’indispensabile presenza del personale, che rende possibile una giusta custodia: bisogna farlo, e subito. Mi auguro che la visita di oggi alla Dozza sproni il governo ad agire, e ad attuare ciò che è nelle sue competenze: non è immaginabile pensare di affrontare l’estate in queste condizioni”. Queste le parole dell’assessore alle Politiche sociali della Regione Teresa Marzocchi, che ha espresso apprezzamento per la visita del presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del senato Pietro Marcenaro, dei parlamentari Rita Ghedini, Elio Massimo Palmizio, Donata Lenzi insieme al sindaco Virginio Merola.
“La situazione – sottolinea Marzocchi – è drammatica, non ci stancheremo mai di ripeterlo: le nostre carceri sono al secondo posto in Italia per tasso di sovraffollamento”. I detenuti in Emilia-Romagna sono infatti 4.373, a fronte di una capienza regolamentare di 2.394. Questo determina un indice di sovraffollamento pari al 182,5%, molto al di sopra del dato medio nazionale (150,95%). A questa condizione di estrema gravità “la Regione – prosegue l’assessore – ha risposto applicando pienamente gli interventi previsti dalla sanità penitenziaria e promuovendo, prevalentemente tramite le amministrazioni locali, numerosi progetti per migliorare le condizioni di vita dentro le carceri e favorendo insieme interventi di reinserimento sociale”. L’assessore sottolinea inoltre come “l’impegno del volontariato, molto presente in queste realtà, e la grande disponibilità di chi lavora ogni giorno dentro le carceri, hanno evitato il precipitare della situazione”. Tutto questo però “non è sufficiente a gestire il tempo che ci separa dall’effettiva realizzazione dell’atteso Piano Carceri che, se applicato come concordato, dovrebbe ridimensionare drasticamente i numeri del sovraffollamento. Per questo – conclude l’assessore – occorre intervenire nell’immediato con risorse che permettano la gestione quotidiana delle strutture. Questo chiediamo al governo, ribadendo ancora una volta la disponibilità a una collaborazione piena, a condizione che ognuno faccia la propria parte”.