Entro l’autunno saranno quindici le telecamere di sorveglianza installate dal Comune di Fiorano in luoghi di particolare interesse e bisognosi di controllo. Ed è solo la prima parte di un più ampio programma che vuole arrivare al monitoraggio di diverse zone e delle vie di accesso e uscita dalla città. A spiegarlo è l’assessore alla sicurezza Alessandro Borghetti, che ha dato il via a questa prima fase in cui, da due sole telecamere in piazza Menotti, si passerà rapidamente a quindici: “Sei in più – spiega – sono già state attivate con l’inaugurazione della sede della Polizia municipale e degli adiacenti magazzini. In particolare, ce ne sono due all’interno della sede dei Vigili e quattro nel perimetro circostante. Le altre che verranno installate a breve riguardano la biblioteca comunale nuova, che all’inaugurazione sarà già ben protetta da un sistema di sorveglianza che prevede tre impianti all’interno e quattro all’esterno dell’area”.

Tutte le telecamere, quelle già installate e quelle di prossima attivazione, sono collegate alla sede della Polizia Municipale, che può osservare su monitor centralizzati quello che sta accadendo. “Stiamo inoltre per acquistare un software e un server – spiega l’assessore Borghetti – per il miglior utilizzo di queste riprese, capace di ospitare le registrazioni di un massimo di 40 telecamere, manovrabili a distanza”.

L’obiettivo finale è ovviamente quello del monitoraggio costante del territorio: “Ci interessa mantenere i buoni livelli di sicurezza esistenti a Fiorano, attraverso una rete di telecamere che, a progetto completato, saranno in grado di controllare le aree di interesse e le principali vie di accesso e di uscita dal territorio, in modo che sia sempre possibile, in caso di azioni illecite, avere riscontro di chi è transitato in città in quel periodo. In questo lavoro di ideazione del sistema generale di controllo, abbiamo avuto la preziosa collaborazione della stazione dei Carabinieri di Fiorano Modenese, che ringraziamo per l’importante supporto che ci ha fornito”, conclude Borghetti.