Comprendo benissimo le apprensioni di chi è rimasto senza lavoro. Ma bivaccare davanti al sagrato della Madonna della Ghiara, a mio giudizio, non è il modo più adeguato di protestare. Non si occupano i luoghi sacri in modo strumentale. Non si campeggia davanti alle basiliche per avere più visibilità sui media, così si offende solo la comunità dei fedeli.

Non pretendo, ovviamente, che il mio nome sia noto alla signora Kaur Sukhuwinder (tra i promotori della protesta), ma certamente mi inasprisco quando la stessa persona dice di non di non avere chiesto il permesso a nessuno per bivaccare davanti alla Ghiara. Le regole esistono anche per chi ha perso il lavoro. Non è tutto lecito!

Questo atteggiamento indecoroso fa capire il non rispetto che alcuni signori hanno per i nostri luoghi di culto, per la nostra religione, per le nostre tradizioni e per la nostra cultura. Cosa c’entra la GFE, azienda di facchinaggio, con la basilica della Ghiara? Con la religione cristiana? Con i nostri santuari?

Ovviamente gli ex operai della GFE hanno diritto di protestare, ma non in questo modo. Non è certo la poca distanza dalla Ghiara alla sede della Provincia di Reggio che può giustificare l’occupazione abusiva del sagrato. La cittadinanza non ammette questo tipo di prepotenze. La carità cristiana non c’entra nulla con l’utilizzo abusivo dei luoghi sacri.

(Fabio Filippi)